Il Solaia 2018, la versione che celebra il quarantennale di un vino entrato da tempo nella storia dell'enologia mondiale, si distingue per il grande equilibrio gustativo e l'ampiezza del profilo olfattivo. I suoi profumi di frutti di bosco sono nitidi e ben scanditi, introducendo a un ulteriore serie di sensazioni che vanno dalle erbe aromatiche, ai cenni di viola e alle spezie. Morbidi i tannini che emergono da un frutto succoso, mentre l’acidità dirige il sorso ad un lunghissimo finale. ll Solaia, concepito da Giacomo Tachis, secondo il modello bordolese (a partire dall’affinamento in barrique, che oggi dura da 16 a 18 mesi, a seconda delle caratteristiche dell’annata), fu ottenuto, nelle annate 1978 e 1979, da un blend composto da uve Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, come il cugino Sassicaia, “parente” stretto anche nell’assonanza del nome (che nel caso del Supertuscan chiantigiano rimanda alla felice esposizione della vigna da cui arrivavano le sue uve, all’interno del più grande vigneto Tignanello), a cui successivamente venne aggiunto anche il Sangiovese. Il Solaia venne realizzato quasi come una “deviazione” della produzione del Tignanello. Piero Antinori, infatti, intuì di vinificare a parte una partita molto buona di Cabernet Sauvignon destinata al primo Supertuscan di casa, e così arrivò questo nuovo rosso. Il vino non è stato prodotto nelle annate 1980, 1981, 1983, 1984 e 1992.
(are)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024