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USA, VINO E TASSE

Non solo dazi: in Usa le tasse sul vino cambiano da Stato a Stato, in Kentucky le più alte

Risolta, almeno per ora, la crisi commerciale con l’Europa, sono ancora molti gli ostacoli interni al commercio enoico Oltreoceano
DAZI, TASSE, USA, vino, Mondo
Le tasse sul vino in Usa

Si allenta la morsa dei dazi Usa sull’export europeo, con il vertice tra il presidente Usa Donald Trump ed il suo omologo alla Commissione europea Jean-Claude Juncker, di scena nei giorni scorsi alla Casa Bianca, che ha spazzato via, almeno per ora, le nuvole che si andavano addensando sui rapporti commerciali tra i due giganteschi mercati. Merito di un accordo che impegna i Paesi Ue ad aumentare le importazioni di soia e, in futuro, di gas naturale, e che tutelerà così i 40,5 miliardi di euro di export italiano verso Washington, di cui 1,6 legati alle spedizioni di vino. Una buona notizia per quello che è il primo mercato estero del vino tricolore, che al suo interno, però, al di là della questione dazi, continua a vivere una enorme complessità proprio in tema di tassazione. Da Stato a Stato, infatti, come racconta lo studio dell’istituto indipendente Usa sul mondo delle tasse “Tax Foundation”, la pressione fiscale sulle vendite di vino sono assai è assai diversa, con una forbice che va dai 20 centesimi di dollaro a gallone (3,7 litri) della California, polmone produttivo del Paese a stelle e strisce, e del Texas, ai 3,47 dollari del Kentucky. In mezzo, gli 88 centesimi di dollaro del New Jersey, i 30 centesimi dello Stato di New York, i 67 centesimi dell’Oregon, regno del Pinot Nero Usa, fino al 1,73 dollari del Distretto di Columbia, Stato della Capitale Washington, dove i consumi medi sono particolarmente alti, mentre in Florida si arriva ai 2,25 dollari ed in Alaska a 2,50 dollari. Se da un lato le pressioni internazionali destano preoccupazioni, tante sono le matasse interne ancora da sbrogliare per permettere al vino di esprimere appieno tutte le proprie potenzialità commerciali, a partire dai limiti alla vendita diretta ed all’e-commerce, passando per l’aspetto più importante, il famigerato “Three-Tier System” (cantina - importatore - distributore - ristoratore/enoteca) che regola le importazioni a livello nazionale, facendo lievitare, ad ogni passaggio, il prezzo della bottiglia.

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TAG: DAZI, TASSE, USA, vino

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