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Allegrini 2024

Piacevole ma “Amarone”: a spasso per la Valpolicella si può apprezzare questo maestoso rosso dal sapore di spezie calde
di Mariangela Galgani

E’ un vino piuttosto recente (nasce negli anni Cinquanta) ma il passato enologico del territorio nasce risale addirittura all’epoca romana: l’Amarone della Valpolicella, vino a denominazione di origine controllata, viene prodotto in una zona delimitata che comprende le zone collinari ad ovest di Verona. Viene prodotto da uve indigene - Corvina, Rondinella e Molinara - utilizzate secondo proporzioni stabilite non solo dall’esperienza ma anche dai disciplinari. La Corvina, sensibile agli attacchi della muffa, apporta alta glicerinosità, la Rondinella conferisce tannicità, colore e profumi, mentre la Molinaria è responsabile dell’acidità. Un aroma piacevolissimo quello dell’Amarone, un vino estremamente complesso ma anche equilibrato e vellutato. Nel mix di uve è ammesso al massimo un 15 % di uve provenienti da vitigni Rossignola, Negrara, Barbera e Sangiovese. Anche la lavorazione è importante per conferire il tipico gusto dell’Amarone; per la vendemmia vengono infatti utilizzati appositi contenitori (detti platò) sui quali viene disposto un solo strato di uve, per evitare che gli acini si rompano. Dopo si passa alla fase di appassimento che viene fatto su graticci di canna, in locali ben areati, per un periodo di circa 100 giorni. Durante questo lasso di tempo le uve vengono attaccate dalla Botrytis cinerea, mussa che conferisce un carattere unico e inconfondibile all’Amarone. Secondo il disciplinare questo vino deve avere almeno due anni di invecchiamento.
Caratterizzano questo particolare rosso gli aromi di frutta matura e di spezie calde, sapori intensi e suggestivi come le colline e le nobili ville dei luoghi dove viene prodotto.
In un tour alla ricerca dei sapori dell’Amarone, l’enoturista non può che imbattersi in piccoli e caratteristici borghi della Valpolicella: in primis, San Pietro in Cariano, adagiato su un piccolo promontorio contornato da ville seicentesche e resti di antiche pievi longobarde; quindi, Fumane, uno dei più antichi centri della Valpolicella, regala al turista la possibilità di vedere splendide ville e paesaggi incantevoli: suggestivo il santuario della Madonna de la Salette e una serie di splendide ville, costruite nella dominazione veneziana (mirabile esempio è la cinquecentesca Villa della Torre). Da vedere anche il Palazzo Cicogna e la chiesa di San Zeno del 14 secolo: la leggenda narra che questa chiesa venne fatta erigere su suggerimento di un frate cappuccino di ritorno da un pellegrinaggi a La Salette, a sud di Grenoble, per proteggere i vitigni fumanesi dagli attacchi della terribile peronospora che, nell’Ottocento, distrusse ettari ed ettari di vigneti. Quindi, una passeggiata nel borgo di Negrar, che può inoltre essere un ultima accattivante meta nei luoghi dell’Amarone, vino dal nome insolito ma dal sapore tutto da scoprire. Da non perdere le stupende residenze patrizie: Villa Ruffo, Villa Gonnella, Villa Rizzardi.
Dove comprare l’Amarone:
Allegrini: Via Corte Giara, Valpolicella TEL 045/7701138
Masi: Via Monteleone, Sant’Ambrogio di valpolicella Tel 045/6832511
Bertani: Località Novare, Aizzano di Negrar, Tel 045/7513999
Le Ragose: Via Ragose, Aizzano di Negrar , Tel 045/7513241
Azienda agricola Trabucchi, Località monte Tenda, tel 045/7513241
Romano del Forno: Via Lodolella 4 , Cellore tel 045/7834923
Giuseppe Quintarelli: Via Cerè, Negrar Tel 045/7500016
Dove mangiare:
Dalla Rosa Alda: Via Garibaldi 4, San Giorgio di valpolicella Tel 045/7701018
Osteria del Vino Tondo, Via San Vito , Negrar tel 045/7501232

Mariangela Galgani

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