A WineNews, l’ esperta di turismo e turismo enogastronomico mette in guardia: “settore in salute, ma alcuni segnali di stanchezza vanno ascoltati. La semplice visita in cantina inizia ad essere ripetitiva. Non dobbiamo svilire la nostra identità. Serve un’offerta variegata, anche per tipologia di spesa, ma che conservi l’identità o rischiamo l’effetto pizza - lo slegamento tra un prodotto ed il suo luogo di origine - e di nuocere a quello che è veramente il nostro valore aggiunto. Rischiamo di perdere molto standardizzando in virtù dell’oggi, e senza una visione a medio-lungo termine”.
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