Maturato per 10-12 mesi in legno grande, a seconda delle caratteristiche dell’annata, il Chianti Classico 2021 di San Felice possiede aromi di ciliegia, lampone e viola, rifiniti da toni speziati ed affumicati. In bocca, il sorso è sapido, agile e continuo, dai tannini croccanti e dal finale fragrante. La storia di San Felice, almeno quella più vicina all’oggi, comincia negli anni ’70 del secolo scorso, quando la tenuta è acquisita dal Gruppo Allianz. Il Borgo viene completamente restaurato con interventi che ne valorizzano le caratteristiche architettoniche, fino ad arrivare agli splendori odierni del suo resort e della sua ristorazione all’insegna del fine dining toscano firmata Juan Quintero con la supervisione dello Chef Enrico Bartolini. Sul fronte vitivinicolo, i passi non sono meno importanti. Un programma di reimpianto dei vigneti la mette da subito tra le realtà più significative della denominazione del Chianti Classico, con una valorizzazione del Sangiovese che ha fatto scuola per anni, affiancata da una ricerca sui vitigni di antica coltivazione con le Università di Firenze e Pisa. Oggi San Felice, 140 ettari a vigneto per una produzione complessiva di 900.000 bottiglie, è tra i protagonisti indiscussi della Unità Geografica Aggiuntiva chiantigiana di Castelnuovo Berardenga, con etichette dallo stile coerente con il proprio territorio d’origine e dalla cifra tradizionale.
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