Blend paritario di Cabernet Sauvignon e Nero d’Avola, affinato in barrique per 18 mesi, l’Hugonis è un rosso in pieno stile siciliano che fa dell’intensità e della generosità le suo doti distintive. Al naso, profuma di frutti neri maturi, tabacco, spezie, e una bella nota balsamica di chiusura a rammentarci il suo carattere mediterraneo. In bocca, lo sviluppo è denso e avvolgente, con tannini risolti e dolci ad allargare il sorso che si congeda profondo e ancora su toni fruttati e speziati. La Tenuta Rapitalà, dall’estensione di 225 ettari nel territorio che da Camporeale declina verso Alcamo, tra i 300 e i 600 metri sul livello del mare, conta su 163 ettari a vigneto. Ricco il portafoglio etichette aziendale (2.600.000 le bottiglie prodotte), che raccontano il variegato mondo del vino siciliano, mixando varietà locali e internazionali. Rapitalà è un’importante realtà produttiva dell’isola e anche del colosso enologico Gruppo Italiano Vini, a cui oggi appartiene. Il nome Rapitalà viene dall’arabo “Rabidh-Allah” cioè “fiume di Allah”. Tra i vigneti scorre infatti un corso d’acqua, prezioso in sé e testimonianza di un uso agricolo del luogo già in epoche remote. In tempi più vicini, i passi decisivi dell’azienda sono stati compiuti nel 1968, quando il francese Hugues Bernard de la Gatinais ha sposato la palermitana Gigi Guarrasi e con lei ha ricostruito la cantina appena distrutta dal terremoto.
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