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AMBIENTE E FUTURO

Territori e agricoltura, sono 46 i comuni “Spighe Verdi” d’Italia by Fee e Confagricoltura

Marche e Toscana al top con 6 località. Molti i premi a comuni legati ai grandi vini del Belpaese
AGRICOLTURA, CONFAFRICOLTURA, FEE, SPIGHE VERDI, vino, Italia
Dal Chianti Classico a Montefalco, tante le “Spighe Verdi” legate ai territori del vino

Da Castellina in Chianti, nel cuore del Chianti Classico, a Castagneto Carducci, nell’areale bolgherese, in Toscana, a Montefalco, terra del Sagrantino, in Umbria, da Matelica, una delle capitali del Verdicchio, nelle Marche, a Monforte d’Alba, Santo Stefano Belbo o Canelli, Comuni strettamente legati ai grandi vini delle Langhe: sono tanti i Comuni d’Italia strettamente legate ai grandi vini del Belpaese, tra le 46 “Spighe Verdi” 2020, il riconoscimento assegnato da FEE Italia - Foundation for Environmental Education e Confagricoltura, secondo un programma che, sulla scia di quello delle “Bandiere Blu” per le località di mare, è pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. Tanto che tra i criteri di assegnazione ci sono la partecipazione pubblica, l’educazione allo sviluppo sostenibile, il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura, la qualità dell’offerta turistica, l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio, la cura dell’arredo urbano, l’accessibilità per tutti senza limitazioni.
13 le Regioni premiate quest’anno, con Marche e Toscana, al vertice con 6. Nel dettaglio, per le Marche, la “Spiga verde” è andata ad Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano e Numana, mentre in Toscana a Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona.
Con 5 località, seguono la Campania, con Agropoli, Ascea, Massa Lubrense, Positano, Pisciotta, il Lazio, con Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri, Roccagorga, il Piemonte, con Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo, Canelli e Volpedo, e la Puglia con Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno e Ostuni. Vantano tre località l’Abruzzo (Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Tortoreto), la Calabria (Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce) e il Veneto (Caorle, Montagnana, Porto Tolle), mentre per l’Umbria ricevono il riconoscimento Montefalco e Todi. Un riconoscimento a testa per Liguria (Lavagna), Lombardia (Sant’Alessio con Vialone) e Sicilia (Ragusa).

L’iter procedurale, certificato ISO 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione di Valutazione il raggiungimento del risultato finale. Nel gruppo di lavoro è stato importante il contributo di diversi Enti istituzionali come il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, il Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri, l’Ispra, il Cnr e Confagricoltura.
“Anche quest’anno il trend si conferma positivo, sono 46 i Comuni - ha detto Claudio Mazza, presidente FEE Italia - che hanno ottenuto le Spighe Verdi, rispetto ai 42 dell’anno precedente, una crescita che evidenzia la sempre maggiore attenzione che i Comuni rurali pongono alla gestione del territorio in chiave sostenibile. La fedeltà alla propria identità locale, alla propria ruralità, insieme alla capacità di innovarsi e guardare al futuro, rappresenta senza dubbio un punto di forza dei Comuni Spighe Verdi. Sempre più centri rurali italiani guardano al programma Spighe Verdi come a una possibilità concreta di crescere e migliorarsi per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi, in termini di eccellenza per quanto riguarda l’ambiente, l’agricoltura e quindi la qualità della vita, coinvolgendo e rendendo protagonista la comunità locale e la vocazione agricola del proprio territorio”.
“Le realtà virtuose delle aree rurali italiane premiate oggi con Spighe Verdi - ha sottolineato Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura - sono un riconoscimento importante per il nostro Paese che contribuisce anche a rafforzare l’immagine e la visibilità dell’agricoltura. La pluriennale collaborazione con Fee Italia e le numerose adesioni hanno confermato che il rilancio dell’economia nazionale, soprattutto in questa fase di ripartenza, passa proprio attraverso i comuni e i piccoli borghi, un vero patrimonio italiano, nel quale le attività agricole sono centrali. Mi inorgoglisce che, attraverso questo programma, venga anche certificato il valore del lavoro degli agricoltori. Sono loro che, attraverso le loro attività innovative e sempre più attente alla sostenibilità, la cura e presidio del territorio, hanno contribuito nel corso degli anni ad assicurare una corretta gestione ambientale, riuscendo a conservare e valorizzare questi territori come attrazione turistica, culturale ed enogastronomica”.
“Raggiungere il riconoscimento del Programma Spighe Verdi - ha dichiarato Flaminia Santarelli, Direttore Generale del Turismo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo - è un momento importante per un Comune. Viene premiata infatti una scelta forte di gestione del territorio, in una cornice di sostenibilità e in una prospettiva di conservazione del paesaggio, cha va fino alla corretta gestione dei rifiuti e al miglioramento dell’arredo urbano. Viene premiato un percorso di condivisione, dove tutti diventano soggetti attivi e forte è il contributo dell’agricoltura locale e delle produzioni agroalimentari di qualità. Sono questi elementi che ci vedono in forte condivisione e in totale sintonia con il lavoro che stiamo portando avanti come Ministero”.

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