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ECCELLENZE

Vino e onorificenze: Chiara Soldati, alla guida de La Scolca, è “Cavaliere del Lavoro”

La produttrice, alla guida della storica cantina del Gavi, tra le 25 nomine del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella
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Chiara Soldati, alla guida de La Scolca, nel Gavi, è “Cavaliere del Lavoro”

Se il vino italiano è così importante per i suoi territori, dal punto di vista ambientale, storico e sociale, è anche per la capacità dei suoi imprenditori, a cui spesso è stato riconosciuto uno dei titoli più ambiti da chi fa impresa in Italia, ovvero quello di Cavaliere del Lavoro. E oggi, tra i 25 nuovi Cavalieri nominati oggi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, c’è il nome di Chiara Soldati, alla guida de “La Scolca”, una delle griffe del vino piemontese, tra le cantine storiche del Gavi.
“Sono davvero molto orgogliosa per questa onorificenza che voglio condividere con la mia famiglia e tutto il mio team e che tocca non solo per il Piemonte ma tutto il settore vitivinicolo italiano - dichiara Chiara Soldati, ceo de La Scolca, oltre che nipote del grande Mario Soldati - è il riconoscimento di un impegno lungo 103 anni, fatto di sacrifici, di lavoro e di passione. Un motivo di estrema soddisfazione che non considero un punto di arrivo quanto piuttosto una nuova partenza. È la spinta per guardare al futuro con coraggio, convinzione e sempre maggiore determinazione e puntare con la consapevolezza degli onori e degli oneri che comporta essere un ambasciatore del vino italiano nel mondo”.
Il nome di Chiara Soldati (che in questa tornata di nomine, per il mondo dell’agroalimentare, è in compagnia di Margherita Fuchs, presidente del birrificio altoatesino Forst, Andrea Rigoni, alla guida di Rigoni di Asiago, Olga Urbani, ai vertici della Urbani Tartufi, Adolfo Valsecchi, che guida la genovese Generale Conserve, e Rosina Zuliani, amministratore unico di Sgaravatti Geo, attiva nella progettazione e realizzazione di aree verdi e parchi in Italia e all’estero), dunque, si aggiunge al lungo elenco di produttori di vino che sono anche “Cavalieri del Lavoro”.
Da Piero Antinori, che con la Marchesi Antinori è uno dei massimi ambasciatori del vino e dell’eleganza enoica italiana, a Bruno Ceretto, uno dei grandi che ha fatto la storia di Barolo, da Arnaldo Caprai, la cui cantina, guidata dal figlio Marco Caprai, ha rilanciato il Sagrantino di Montefalco ed il suo territorio nel mondo, a Franco Argiolas, produttore di riferimento della Sardegna del vino, da Paolo Panerai, alla guida di Class Editori (e azionista di maggioranza del Gambero Rosso) e produttore di grandi vini in Toscana (con Castellare di Castellina nel Chianti Classico e Rocca di Frassinello in Maremma) e in Sicilia (con Feudi del Pisciotto e Gurra di Mare), da Sandro Boscaini, alla guida di una delle realtà leader dell’Amarone della Valpolicella, Masi, a Maria Cristina Loredan Rizzardi, la cui famiglia annovera tra i propri avi anche un Doge di Venezia e proprietaria della cantina Guerrieri Rizzardi, e ancora tre grandi nomi che hanno fatto la storia del vino di Sicilia, come il patriarca Diego Planeta, fondatore della cantina Planeta, oggi guidata da Alessio, Francesca e Santi Planeta, Giacomo Rallo, creatore di Donnafugata (e scomparso nel Maggio 2016), oggi guidata da Antonio e Josè Rallo, e Giuseppe Mastrogiovanni Tasca, fondatore della griffe Tasca d’Almerita, oggi guidata da Alberto Tasca d’Almerita, o ancora Gino Lunelli, presidente ad honorem della Cantine Ferrari di Trento, oggi guidate da Matteo Lunelli (insieme a Camilla, Alessandro e Marcello Lunelli), ad Angela Velenosi, alla guida della cantina Velenosi, tra le più importanti delle Marche, e Marilisa Allegrini, ai vertici della celeberrima cantina della Valpolicella. Passando, ancora, per personaggi come Ezio Rivella, enologo-manager che, negli anni Ottanta del Novecento, è stato anima della nascita di Castello Banfi, uno dei più grandi investimenti privati nati da zero (da parte della famiglia italo-americana Mariani) nel mondo del vino italiano.
Tanti nomi che raccontano l’eccellenza dell’imprenditoria enoica del Belpaese.

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