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LA RIFLESSIONE

“Vino, le difficoltà sono innegabili, ma si deve guardare avanti con coraggio e speranza”

Il messaggio di Filippo Mobrici, presidente del Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, che copre il 30% del “vigneto Piemonte”

Attenzione ne serve, e tanta, perchè le difficoltà sui mercati del mondo, sono evidenti per tutti. Ma niente panico, perchè tutto sommato, nel complesso, fino ad oggi il sistema ha retto, e si deve guardare avanti con lucidità e fiducia. È il senso della riflessione che arriva da uno dei territori storici e più importanti del vino italiano, quello della Barbera d’Asti e dei Vini del Monferrato, firmato dal presidente del Consorzio, Filippo Mobrici.
“Condividiamo le preoccupazioni che da qualche giorno agitano il mondo del vino. Le criticità del settore legate alla crisi pandemica, come le implicazioni di questi mesi sul tessuto produttivo e commerciale - spiega Mobrici - ci impongono certamente di procedere con attenzione nel lavoro in vigna, in cantina e sui mercati, per essere preparati al futuro.
Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato che ho l’onore di presiedere, e che tutela il 30% della superficie vitata a denominazione di origine del Piemonte - una delle regioni italiane a maggiore vocazione vinicola - monitora con attenzione quotidiana la condizione dei viticoltori e del panorama enoico che rappresenta, sentendosi pertanto in dovere di registrare e comunicare lo stato delle cose”.
Un osservatorio importante, e che registra una situazione di sostanziale solidità. “Il Consorzio - sottolinea ancora Mobrici - tutela e promuove 13 denominazioni, pari a 66 milioni di bottiglie, con una quota export pari al 50% della produzione complessiva. Precisiamo, dunque, alcuni numeri: i dati di imbottigliamento, aggiornati al 31 agosto 2020, registrano 45,4 milioni di bottiglie, con un incremento del +1,22% sul 2019. Per le giacenze (vino sfuso atto a divenire D.O.), il numero è pari a 476.148 ettolitri, un totale sostanzialmente identico a quello del 2019 rilevato nello stesso periodo. Insomma, non si riscontrano incrementi che avrebbero portato ad una preoccupante eccedenza di prodotto in cantina. D’altro canto, la Regione Piemonte ha messo in atto una distillazione di crisi, le cui domande sono appena state presentate, che porterà alla distruzione di 45.000 ettoliri nei prossimi giorni. Un dato che dimostra un’imminente abbassamento ulteriore delle giacenze, e ricordiamo come siano state escluse dalla distillazione la Barbera d’Asti Docg e altre denominazioni di vertice. Nel contempo, per le misure governative a proposito della riduzione di resa selettiva, e dunque il diradamento delle vigne che avrebbe consentito di abbattere il 15% della produzione per fronteggiare il problema delle giacenze, la percentuale piemontese di aziende che hanno pensato di ricorrervi è pari al 3%, segno di un contenimento avvertito come non necessario”.
Come a dire che, almeno fino ad ora, dunque, per parafrasare un detto popolare, il diavolo non è stato tanto brutto come è stato dipinto. Ma questo non vuol dire che si possa abbassare la guardia. “Sebbene, per quanto ci riguarda, i numeri rivelino uno scenario che potremmo considerare positivo - conclude Mobrici - il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato intende naturalmente mantenere uno sguardo vigile sulle evoluzioni che coinvolgono e coinvolgeranno il mondo vinicolo. Ci uniamo alle preoccupazioni che interessano il nostro comparto e alle valutazioni sulle strategie di mercato che sarà necessario impiegare, ma guardiamo avanti con coraggio, ottimismo e speranza, senza cedere allo scoramento del difficile periodo che ha coinvolto tutti. Confidando profondamente nella professionalità dei produttori, nelle potenzialità del comparto e nella maturità di tutta la filiera, esprimiamo a tutti gli attori del settore il nostro più sentito augurio di buon lavoro e buona vendemmia”.

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