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URBANPROMO 2008 (VENEZIA, 12/15 NOVEMBRE) - IL VINO PRINCIPALE ARTEFICE DELL’URBAN STYLE DEI TERRITORI AD ALTA VOCAZIONE VITI-VINICOLA: SIZZANO E CASTELNUOVO BERARDENGA “MODELLI DEL BUON VIVERE” PER “IL MIGLIOR PIANO REGOLATORE DELLE CITTÀ DEL VINO”

Italia
Il Piano Regolatore arriva in vigneto

Il vino è il principale artefice dello sviluppo e del successo dei territori a più alta vocazione vitivinicola d’Italia, che rappresentano l’oggetto del desiderio per chi vuole vivere meglio, grazie all’alta qualità della vita. Nella gastronomia e nella cultura, nel turismo e nell’ambiente, la vitivinicoltura riveste un ruolo da assoluta protagonista e il vino è un fattore determinante anche nelle trasformazioni urbanistiche e nell’urban style delle Città del Vino del Belpaese. Sizzano (Novara) e Castelnuovo Berardenga (Siena), due esempi diversi di programmazione territoriale a 360°, entrambi pensati come “modello del buon vivere” in Italia, sono i vincitori ex equo dell’edizione 2008 del concorso “Il miglior piano regolatore delle Città del Vino” e saranno premiati il 12 novembre a Venezia per l’evento di marketing urbanistico e territoriale Urbanpromo 2008, giunto quest’anno all’edizione n.5 (Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti - Palazzo Franchetti, dal 12 al 15 novembre, info: www.cittadelvino.it, www.urbanpromo.it).
“Il concorso dedicato ai progetti di pianificazione territoriale e urbanistica delle Città del Vino di tutta Italia - sottolinea il Presidente Valentino Valentini - rappresenta un’importante iniziativa che ha lo scopo di coniugare la promozione delle nostre produzioni vitivinicole con la valorizzazione degli stessi territori, favorendo e migliorando il loro sviluppo economico e sociale. Il territorio rurale e in particolare quello vitivinicolo devono essere trattati allo stesso modo degli assetti urbani perché l’equilibrio estetico e ambientale va a tutto vantaggio del successo economico e sociale di un intero territorio. Il governo di un territorio deve essere considerato nella sua complessità: l’intero sistema si fonda sull’economia di qualità e sullo stretto rapporto tra i sistemi urbani e quelli agricoli”.
Nei territori a più alta vocazione vitivinicola d’Italia, il vino rappresenta un fattore determinante nella trasformazioni urbanistiche e, molto spesso e con l’andar del tempo, porta all’aumento del valore immobiliare e fondiario degli stessi territori, migliorando la sensazione di qualità che li caratterizza, pur essendo già di per sé dei territori di pregio: tuttavia, all’interno dei piani strutturali delle Città del Vino, sono soprattutto le esigenze di natura sociale ad essere tenute in grande considerazione attraverso le opere di edilizia pubblica, prevedendo però, allo stesso tempo, recuperi importanti del patrimonio edilizio esistente, con la trasformazione di numerosi edifici da rurali (casali, fattorie e così via) a residenziali e contribuendo così all’aumentare del valore del territorio. I territori del vino, del resto, hanno molto spesso un valore economico indipendentemente dalla loro edificabilità, e, in alcuni casi, questo risulta più elevato del valore degli stessi suoli edificabili.
Ad aggiudicarsi l’ambito premio firmato Città del Vino, sono le cittadine di Sizzano in Piemonte, che dà il nome alla Doc Sizzano, e Castelnuovo Berardenga, il cui territorio fa parte della Docg Chianti Classico in Toscana: la prima con un Piano Regolatore Generale, che si distingue soprattutto per la cosiddetta “zonazione vitivinicola” che, definendo quattro aree distinte in cui la coltivazione della vite è disciplinata in modo diverso, rappresenta la base su cui impostare l’organizzazione del territorio, per meglio conoscere i terroir e indirizzare i produttori al rapporto vitigno/ambiente, per difendere il territorio da scelte urbanistiche inopportune e permettere al Comune di stabilire dove è meglio realizzare, ad esempio, punti di sosta, dove mangiare e così via; nel Piano Strutturale di Castelnuovo Beradenga gli interventi urbanistici e le altre forme di uso del territorio agricolo intrecciano il loro valore con quello proprio della produzione vitivinicola, ed è così che si stabiliscono interventi strutturali come le strade di comunicazione, o economici con la creazione di nuovi posti di lavoro e culturali quali la presenza di centri di ricerca.
A Urbanpromo 2008 - promossa dall’Inu (Istituto Nazionale di Urbanistica) e dalla sua società di servizi Urbit (Urbanistica Italiana srl) e che vanta la prestigiosa partnership con la Biennale di Venezia: Evento Collaterale della Mostra Internazionale di Architettura n. 11 - saranno di scena anche le Città del Vino di Castagneto Carducci (Livorno), con il progetto “Piano Strutturale - Parco Agricolo”, e Nizza Monferrato (Asti), con la “Variante al Piano Regolatore”: due esempi che, in modo diverso, hanno risolto il problema della gestione delle aree vitate nello scenario di sviluppo interno ai propri territori, grazie ad una connessione diretta tra gli stessi territori e il sistema normativo vigente nelle due regioni.
Nelle quattro giornate di Urbanpromo, le Città del Vino a Venezia presenteranno i loro progetti e saranno protagoniste dei brindisi con i loro vini nello spazio Urbancaffè: alla premiazione del concorso “Il miglior piano regolatore delle Città del Vino”(Sala del Portego), seguiranno due importanti convegni (Sala Canal Grande), “Il Piano Regolatore delle Città del Vino: le nuove linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità” e “Le cantine d’autore, tra impresa e paesaggi. Aziende vinicole come moderni mecenati. L’architettura d’autore al servizio della produzione vinicola. Risorsa turistica e culturale, ma anche fonte di problemi per i vincoli paesaggistici e ambientali”; a questo evento, ci saranno gli artefici delle “cantine d’autore” più note in Italia, da Marco Casamonti, architetto e progettista della nuova cantina Marchesi Antinori a San Casciano Val di Pesa (Firenze) ad Alberto Cecchetto, architetto e progettista della cantina Mezzacorona (Trento), da Massimo Pagliari, architetto e progettista della cantina Rubbia al Colle dei Fratelli Muratori a Suvereto (Livorno) fino a Paolo Panerai, proprietario della cantina Tenuta Rocca di Frassinello a Gavorrano (Grosseto), progettata da Renzo Piano, e Vittorio Moretti, proprietario della cantina Petra a Suvereto (Livorno) progettata da Mario Botta.

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