Il Chianti Classico Docg sbarca in borsa, e sarà il primo vino quotato alla borsa telematica dell’agroalimentare. Un progetto che partirà a livello operativo nel 2010, e che punta a “garantire soprattutto la trasparenza nella formazione del prezzo, che è di grande importanza anche per i buyers nazionali e stranieri della grande distribuzione per avere un parametro oggettivo di riferimento”, ha spiegato a WineNews il direttore del Consorzio del Chianti Classico, Giuseppe Liberatore.
“Abbiamo messo in piedi un progetto pilota con Borsa Merci Telematica, e riteniamo di dare tutta l’attenzione che merita a questo tipo di problematica, perchè va a toccare, di fatto, il portafoglio delle aziende. Abbiamo puntato sugli scambi telematici in un mercato regolamentato soprattutto per superare l’attuale sistema di quotazione dei vini che affidato a commissioni istituite presso le Camere di Commercio - ha detto il direttore del Consorzio - un sistema che, secondo noi, non offre i necessari elementi di oggettività e completa trasparenza”.
“Vogliamo che ci sia la massima trasparenza - spiega ancora a WineNews Liberatore - non vogliamo che ci siano sottesi gli interessi dell’una o dell’altra parte. Questo meccanismo funziona proprio come la Borsa Valori, ha persino una Consob di controllo che è la Deputazione delle Camere di Commercio a livello nazionale, quindi il massimo della garanzia ed il massimo della trasparenza. Sarà dunque una piattaforma telematica dove si incontreranno gli acquirenti, da un ristoratore ad un grande distribuzione, da un grossista a chi vorrà, e quelli che sono i soggetti che offrono il prodotto, cioè quelli che hanno la produzione e posizionano su questa piattaforma telematica quello che è il prodotto, con il suo prezzo, l’annata e le varie caratteristiche chimiche, fisiche ed organolettiche. La cosa importante è che tutti sono catalogati e verificati, quindi c’è il massimo della garanzia e della tutela.”
Gli scambi telematici della borsa merci attualmente riguardano prodotti agroalimentari italiani con denominazioni di origine, ad esempio il Parmigiano Reggiano, ma ancora nessun vino Docg. Il primo sarà appunto il Chianti Classico, un distretto vitivinicolo da oltre 70mila ettari che produce 40 milioni di bottiglie l’anno, destinate all’esportazione per circa il 70%.
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