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Domaine des Lambrays, Aoc Clos Des Lambrays Grand Cru 2002

Vendemmia: 2002
Uvaggio: Pinot Nero
Bottiglie prodotte: 29.490
Prezzo allo scaffale: € 300,00
Proprietà: LVMH
Enologo: Thierry Brouin
Territorio: Borgogna

Siamo nel Morey-Saint-Denis e i vini del Domaine des Lambrays stanno in ogni desiderata di chi si approccia seriamente alla Borgogna enoica. Il suo Clos de Lambrays (ottenuto dalle uve degli 8,6 ettari di proprietà, quasi un monopole, perché la restante porzione appartiene a Domaine Taupenot-Merme) è una delle etichette che prima o poi bisogna assaggiare. Grand Cru dal 1981 è stato tra le stelle più brillanti del firmamento borgognone, solo dopo Romanée-Conti, almeno fino a subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, poi la sua qualità è andata diminuendo, fino al passaggio di proprietà del 1996 alla famiglia Freund, che ne ha rilanciato le sorti. Nel 2014, il Gruppo LVMH ha acquisito Domaine des Lambrays, lanciando forse un segnale su quale sarà il futuro per la Borgogna dei piccoli vigneron. Le uve sono allevate in regime biologico e la vinificazione è molto tradizionale (si utilizzano anche i raspi), mentre l'affinamento in legno nuovo avviene in generale per il 50% della quantità. Il Clos Des Lambrays 2002 sembra incarnare quello che un grande vino dovrebbe essere, sempre: precisione e personalità. I profumi sono di grande finezza e leggibilità: mora, mirtillo, liquirizia, cenni floreali e di pietra focaia. L’attacco è deciso, netto ed introduce ad uno sviluppo tonico, quasi scoppiettante, senza nessun tipo di impuntature. Finale profondo e fragrante a ricordarci le sensazioni olfattive.

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