Il Vermentino Grottaia 2018, affinato in acciaio per alcuni mesi, ha colore giallo paglierino brillante e al naso profuma di ananas, pesca, fiori di biancospino, con leggeri tocchi erbacei. In bocca, il vino è soprattutto morbido, fresco e sapido, dal sorso ben bilanciato e dal finale gradevolmente ancora sui frutti. Non solo bollicine, dunque, nel lungo percorso enologico di Berlucchi. È sul finire degli anni Novanta del secolo scorso che la Guido Berlucchi, “inventrice” della moderna Franciacorta grazie alla visione di inizio anni Sessanta di Franco Ziliani, sbarca nel bolgherese per dare vita ad una cantina nel nome della migliore tradizione rossista toscana dalle influenze mediterranee. Oggi, la tenuta Caccia al Piano, venti ettari nel cuore del Comune di Castagneto Carducci, suddivisi in tre appezzamenti distinti - “Caccia al Piano”, nei pressi della cantina, “Le Grottine”, nella via Bolgherese, e “San Biagio”, sulla collina di Castiglioncello - sta procedendo spedita su un percorso qualitativo significativo in linea con la sua storia costellata da molteplici successi, in un territorio dove, evidentemente, la concorrenza è a dir poco alta. Qui si coltivano le varietà ormai “tradizionali”, almeno in questo spicchio di Maremma, Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon e Syrah sul fronte rossista e Sauvignon su quello bianchista, ma anche quelle locali, su tutte, il Vermentino.
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