Il Barolo Tortoniano, che nel suo nome rimanda direttamente alla scala dei tempi geologici in cui il Tortoriano è il quinto sui sei piani in cui è suddiviso il Miocene, affina per 24 mesi in legno grande. I profumi della versione 2016 spaziano da note di frutta rossa rosa, ginepro, terra e spezie. In bocca, il vino è bilanciato e articolato, con tannini solidi e ben amalgamati, donando al sorso abbondantemente fragrante, tensione e dinamismo. L’azienda Michele Chiarlo, fondata nel 1956, resta saldamente un punto di riferimento per la vitivinicoltura piemontese. Tre strutture aziendali, 11 vigneti tra Monferrato, Langhe e Alessandrino, 150 ettari coltivati, per 1.100.000 bottiglie annue, nel portafoglio etichette Barolo, Barbaresco, Nizza, Barbera d’Asti, Gavi, Moscato d’Asti e altre più generaliste, abbracciando così pressoché l’intero panorama del Piemonte enoico. I Chiarlo, Michele, Alberto e Stefano che sono sul ponte di comando aziendale, si sono sempre distinti per un approccio laico, non privo di innovazioni (basse rese, riduzione dei tempi di macerazione, affinamenti in legni di varie dimensioni), con vini dalla cifra stilistica moderna, attenta alla precisione aromatica e all’espressione delle caratteristiche salienti dei territori da cui provengono. Molti i prodotti nel carnet della casa, riservando un particolare spazio alla Barbera, varietà considerata a torto minore.
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