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Promozione: se le Regioni “fanno concorrenza” alle fiere internazionali

Dal 4 al 6 marzo il Salone del Vino di Torino: i Consorzi piemontesi in ordine sparso, ma per Barolo e Barbaresco la priorità è “Grandi Langhe”

Dopo i due anni di pandemia, che hanno a lungo azzerato il calendario dei grandi eventi delle grandi fiere del vino, adesso il settore sembra volersi rifare con gli interessi. Tanto che, oltre agli appuntamenti di carattere internazionale (su tutti la ProWein di Dusseldorf e il Vinitaly di Verona) le grandi Regioni del vino italiano puntano ad avere un grande appuntamento collettivo, un momento di promozione e business che sposti, almeno per qualche giorno, il fulcro e l’attenzione dall’ambito nazionale a quello locale, da VitignoItalia, con le cantine riunite a Napoli, all’ormai storica BuyWine di Firenze, appuntamento prettamente business dedicato all’internazionalizzazione delle aziende toscane, a Sicilia en Primeur, la finestra internazionale del vino siciliano, solo per citarne alcuni. In questo senso, anche Torino avrà il suo Salone del Vino, sulle ceneri della Torino Wine Week e sull’esempio della Milano Wine Week, di scena dal 4 al 6 marzo e dedicato ai vini della Regione, con un calendario di oltre 100 eventi Off, tra masterclass, cene, degustazioni ed enoteche, che animeranno ristoranti, piole ed enoteche della città della Mole già dal 28 febbraio. Il focus sarà principalmente sui consumatori e sugli appassionati di vino, la lista delle aziende è ancora in costruzione e i Consorzi si muovono in ordine sparso.

Di certo, ci sarà l’assenza del Consorzio di Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani: “in calendario - ricorda, a WineNews, il presidente Matteo Ascheri - c’è Grandi Langhe”, evento dedicato a buyer, distributori, enotecari e ristoratori italiani e stranieri, il 30 e 31 gennaio, con 240 aziende di Langhe e Roero, e tante altre in lista d’attesa. La promozione dei nostri vini e dei nostri territori passa prima di tutto da qui, da un appuntamento voluto e organizzato dai produttori, che punta ad essere un’alternativa al Vinitaly. Nei confronti del Salone del Vino di Torino, però, non c’è alcuna pregiudiziale, ma, per il 2023, non ci sono i tempi tecnici per una collaborazione. Per il 2024 va ripensato il calendario degli eventi del vino del Piemonte, trovando nuove sinergie, partendo però dalla centralità di Grandi Langhe”. Ci potrebbe essere, una volta trovata la formula giusta, il Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato: “non abbiamo ancora concluso nulla di ufficiale, ma ogni nuovo evento dedicato al vino è da considerarsi come una nuova opportunità, per i produttori e per i professionisti del settore”, ha detto, sempre a WineNews, Filippo Mobrici. “Troveremo una quadra, magari partendo con un coinvolgimento non troppo impegnativo. È un evento molto business to consumer, per questo dobbiamo valutare bene in che modo partecipare: come Piemonte Land non ci rivolgiamo direttamente al consumatore, se non in rari casi, per cui dobbiamo pensare ad un momento business to business per le aziende. Sono opportunità da valutare, ogni manifestazione ha il suo perché finché c’è la partecipazione di consumatori, buyer e operatori”. Non c’è stato, infine, il coinvolgimento diretto del Consorzio dell’Asti Docg, uno dei principali territori della spumantistica del Belpaese, che al Salone di Torino, almeno direttamente, non ci sarà: “le nostre aziende potranno ovviamente aderire individualmente, ma come Consorzio non ci saremo, almeno direttamente. Attendiamo di capire come si muoverà Piemonte Land, ed in caso andare insieme a loro, come faremo alla ProWein (a Dusseldorf, dal 19 al 21 marzo), appuntamento decisamente importante. A gennaio, invece, saremo al Sigep di Rimini (21-25 gennaio), con un progetto che vede l’Asti al fianco della pasticceria”, spiega Giacomo Pondini, dg Consorzio dell’Asti.

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