![Fine wine, prima metà del 2024 in “profondo rosso” per gli investimenti in vini da collezione Fine wine, prima metà del 2024 in “profondo rosso” per gli investimenti in vini da collezione](https://static.winenews.it/2024/07/SolaiaMasseto-300x200.jpg)
Il cambiamento del mercato globale e dei consumi, legati al vino, impattano anche sulla geografia degli scambi commerciali e sui loro numeri che, ad eccezione di pochi esempi (solo la Russia è in crescita per le importazioni, aumentando tanto in valore che in volumi), presentano un segno negativo. Il report (a febbraio) dell’Osservatorio Spagnolo del Mercato del Vino (Oemv), riferito fino a settembre 2023 su base annua, decreta il cambio di leadership tra gli importatori mondiali, in termini di volume, con la Germania che resta stabile a 1,31 miliardi di litri (-0,4% pari a 5 milioni di litri in meno), superando gli Stati Uniti (-8%) che hanno “abbandonato” 246 milioni di litri.
Tra i primi tredici importatori, sempre guardando ai volumi, crolla la Cina (-26,9%, pari a 97 milioni di litri) mentre il Regno Unito è in terza posizione (-8,9%) con 1,2 miliardi di litri importati ma con 120 milioni in meno nell’ultimo anno. La Russia è quella che sigla i numeri migliori, importando 56 milioni di litri (+16,8%) nell’anno preso come riferimento dal report. Nessun cambio al vertice, invece, se guardiamo i principali Paesi importatori in termini di valore. Gli Stati Uniti restano in testa con 6,5 miliardi, ma hanno speso 246 milioni di euro in meno negli ultimi 12 mesi (-3,6%), calo che si potrebbe spiegare con un mercato che è frenato, a causa di un “irrigidimento” dei consumatori, soprattutto i più giovani, e con stock abbondanti di prodotto da smaltire.
Le prime quattro posizioni, sempre restando alle importazioni di vino in valore, sono tutte in “rosso”: dietro gli Usa troviamo Regno Unito (-72 milioni di euro, -1,5%, per un totale di 4,6 miliardi di euro), Germania (-126 milioni di euro, -4,5%, per 2,7 miliardi di euro), Canada (-259 milioni di euro, -11,9%, per un totale 1,9 miliardi di euro). La Russia è inavvicinabile come performance, incrementando di 221 milioni di euro (+24%, per un totale di 1,1 miliardi di euro), ma ottimo risultato anche per Singapore (+170 milioni di euro, +21,9%, per 949 milioni di euro in totale), segno positivo per Giappone (+56 milioni di euro, +3,4%, per 1,7 miliardi di euro), Paesi Bassi (+19 milioni di euro, +1,3% per 1,5 miliardi di euro) e Svizzera (+7 milioni di euro, +0,5%, per 1,2 miliardi di euro).
Lo stesso Oemv, Observatorio Español del Mercado del Vino ha riportato che il commercio mondiale di vino è sceso del 2,1% in termini di valore su base annua fino a settembre 2023, toccando quota 36,5 miliardi di euro; in basso anche l’export (-7,2%) che va sotto la “soglia psicologica” dei 10 miliardi di litri (9,9 miliardi), come non succedeva dal 2014. E con un inizio del 2024 che non sembra promettere bene.
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