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“La Rivoluzione del Tempo Profondo” by San Leonardo 2019 per l’artista Marzia Migliora

Con “Arte a San Leonardo”, la famiglia Guerrieri Gonzaga svela etichette e libro nei quali l’arte contemporanea interpreta i valori del suo grand vin

Accade sempre più spesso che vino e arte rinnovino il loro secolare ed affascinante connubio, e sempre più spesso - come raccontiamo su WineNews - gli artisti sono invitati a risiedere nelle Tenute per interpretare attraverso l’arte contemporanea i valori da cui nascono i loro vini. Ed è dalla “residenza d’artista” alla Tenuta San Leonardo, che l’artista Marzia Migliora ha creato tre grandi tavole ispirate ai Monti Lessini e al Monte Baldo che circondano i suoi vigneti, lambiti dal fiume Adige in Vallagarina, e alla connessione tra paesaggio e vita, utilizzando i cristalli di tartaro derivati dalla fermentazione nelle botti del vino, attraverso il quale l’ambiente “entra” nel nostro corpo. Da queste, è nata l’opera “La Rivoluzione del Tempo Profondo” - concetto coniato dal geologo scozzese James Hutton (1726-1779) per definire la sproporzione tra i tempi geologici e quelli dell’esperienza umana - per l’edizione n. 2 del progetto “Arte a San Leonardo” 2024, trasposta in tre etichette d’artista di 999 bottiglie in edizione limitata del San Leonardo 2019 (che, da oggi al 18 marzo, i collezionisti possono acquistare online), l’immutabile blend di Cabernet Sauvignon, Carmenère e Merlot, grand vin della storica Tenuta, da tre secoli di proprietà della famiglia dei Marchesi Guerrieri Gonzaga. La genesi del progetto è raccontata anche in un Libro d’artista.
Curato da Giovanna Amadasi, “Arte a San Leonardo” 2024 è stato svelato, ieri a Palazzo Taverna a Roma, da Anselmo Guerrieri Gonzaga, alla guida della Tenuta San Leonardo, e Ilaria Tronchetti Provera, promotori del progetto per unire l’identità dell’azienda ai linguaggi dell’arte contemporanea, che hanno sottolineato come l’artista, le cui opere sono presenti in numerose istituzioni museali e collezioni pubbliche e private, “ha dato nuova linfa alla consapevolezza, già radicata in tutte le persone che lavorano in Tenuta - 300 ettari, di cui 30 di vigneti a conduzione biologica, protetti dalle imponenti montagne trentine che smorzano i freddi venti nordici e accolgono le temperate brezze del Lago di Garda, e dai quali, dal 1982 è nato il San Leonardo, bordolese di aristocratica eleganza e straordinaria longevità, grazie ad un’intuizione del Marchese Carlo Guerrieri Gonzaga, con l’esperienza dei grandi enologi italiani Giacomo Tachis e Carlo Ferrini, e del direttore della Tenuta San Leonardo Luigino Tinelli, oggi affiancato dal cantiniere Antonio Benvenuti - che l’ambiente che ci accoglie è il nostro patrimonio più prezioso”.

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