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Tenute Silvio Nardi, Docg Brunello di Montalcino Poggio Doria 2019

Vendemmia: 2019
Uvaggio: Sangiovese
Bottiglie prodotte: 3.000
Prezzo allo scaffale: € 110,00
Proprietà: famiglia Nardi
Enologo: Mario Pisanu, David Crastus
Territorio: Montalcino

È stato un lungo percorso a tappe ben definite, quello delle Tenute Silvio Nardi. Un cammino iniziato nel 1950, quando l’imprenditore di mezzi agricoli Silvio Nardi investe in una Montalcino ancora sconosciuta e povera, comprando Casale del Bosco: un podere attorniato dagli ultimi lembi settentrionali del grande bosco ilcinese, che marcano distintamente - ça va sans dire - i vini che vi nascono, a partire dal Chianti Colli Senesi, prima etichetta prodotta lo stesso anno dell’acquisizione. Segue il primo Brunello nel 1954 e l’acquisizione di Manachiara nel 1962, podere nella zona sud-est di Montalcino, nei pressi di Castelnuovo dell’Abate. Prende così forma un’azienda che abbraccia i due estremi della denominazione, e che si esprimono nei due Brunello Vigna aziendali, soprattutto dopo il minuzioso lavoro di zonazione e definizione ampelografica iniziato da Emilia Nardi nel 1990. Oggi gli 80 ettari vitati ospitano 36 parcelle, 50 particelle e ben 5 cloni di Sangiovese registrati ufficialmente. A Casale del Bosco, da una parcella di 5 ettari del vigneto Oria, nasce Poggio Doria, il “vino del tramonto”: un vino lento, che ha bisogno di tempo per rivelarsi (al contrario del suo più esuberante fratello orientale Manachiara): seria ma accogliente, l’annata 2019 affianca un terroso tono scuro al dolce carattere fruttato e speziato, diffondendosi spigolosa eppure sorniona in bocca, con aderenza sapida e agrumata.

(ns)

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