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RICONOSCIMENTI

Da “Falstaff”, il “Premio alla Carriera” a Marco Caprai, artefice della rinascita del Sagrantino

Per la prestigiosa rivista tedesca il produttore alla guida dell’azienda di famiglia Arnaldo Caprai a Montefalco “ha fatto qualcosa di straordinario”

“Con i suoi 60 anni, Marco Caprai non è sicuramente alla fine della sua attività creativa. Ma nei quasi quarant’anni dedicati al vino, ha realizzato qualcosa di straordinario. Il nome di Marco Caprai e della cantina Arnaldo Caprai a Montefalco, in Umbria, è indissolubilmente legato al Sagrantino di Montefalco. Il Sagrantino è considerato la varietà d’uva con il più alto contenuto di tannini al mondo e negli anni Settanta, a causa della sua bassa resa e della struttura generosa dei suoi vini, era quasi caduto nell’oblio. Caprai ha riportato in auge il Sagrantino. In origine, però, tutto era iniziato in modo molto diverso. Marco aveva studiato Scienze politiche e non aveva molto a che fare con il vino e la viticoltura. Tuttavia, c’era la tenuta Val di Maggio, che suo padre, l’imprenditore tessile Arnaldo Caprai, aveva acquistato all’inizio degli anni Settanta. Dopo qualche esitazione, Marco iniziò comunque a lavorare nella tenuta e si occupava inizialmente soprattutto della gestione. Ma presto fu colto dall’ambizione”. Parole di “Falstaff”, la più importante rivista nella comunicazione enogastronomica, travel e design nei Paesi di lingua tedesca, che ha assegnato il “Premio alla Carriera” a Marco Caprai, l’artefice della rinascita del Sagrantino di Montefalco, e del suo territorio, portato alla ribalta internazionale come vino-simbolo dell’Umbria, alla guida dell’azienda di famiglia, la Arnaldo Caprai (e la cui “vera storia” è raccontata su WineNews, e che già gli è valsa riconoscimenti importantissimi come l’“European Winery of the Year” 2012 da “Wine Enthusiast”, come “Modello della Sostenibilità” da Expo Milano 2015, e, recentemente, il titolo di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il progetto che, con la Caritas, supporta i migranti tra le vigne, premiato anche dall’Onu).
“Un riconoscimento bellissimo, che premia un impegno lungo 40 anni non solo mio, ma di tutti i nostri collaboratori”, afferma Marco Caprai, che, nelle pagine della “Falstaff Wein Guide Italien” 2025 dedicate al “Premio alla Carriera”, scherza: “Premio alla Carriera, per me? Ma non sono ancora così vecchio, ha detto Marco Caprai quando gli abbiamo comunicato la notizia del suo premio. Sì, di solito riconoscimenti di questo tipo vengono assegnati alla fine di una lunga carriera lavorativa”. Ma per il vulcanico produttore non è così.
“Colpa del Sagrantino, varietà attorno alla quale circolano ancora oggi molti miti - ricorda “Falstaff - tradizionalmente il Sagrantino veniva spesso vinificato come vino dolce con una dolcezza residua evidente. La dolcezza permetteva di ammortizzare la struttura massiccia dei tannini. Il risultato era un affascinante gioco tra dolcezza e note amare, un vino dolce opulento che sicuramente doveva abbinarsi alla perfezione a molti piatti medievali. Ma il Medioevo era finito, i vini dolci non erano più di moda e tutti volevano vini secchi e soprattutto economici. Marco Caprai, però, non si lasciò scoraggiare, piantò Sagrantino e iniziò a produrre Sagrantino secchi e potenti. Negli anni Novanta tutti chiedevano vini di potenza, e il Sagrantino era il vino del momento. Con il suo Collepiano conquistò gli esperti di vino e nel 1996 alzò ancora l’asticella con il Sagrantino 25 anni. Ma Marco Caprai fu abbastanza lungimirante da capire che il boom sarebbe finito. Con entusiasmo, quindi, lavorò per rendere il Sagrantino più raffinato ed elegante. Nel 2015 chiamò Michel Rolland (l’enologo più influente della nostra epoca, ndr) a Montefalco per questo scopo. Rolland ha sviluppato una vinificazione integrale specifica per il Sagrantino, che ha permesso di dare al vino più frutta e di rendere i tannini un po’ più morbidi. Ma niente paura: il Sagrantino non è certo diventato un vino facile e ruffiano”. L’espressione più significativa della vinificazione integrale, secondo “Falstaff”, si trova nello Spinning Beauty, che si distingue per un profumo fine con molta frutta, e al palato offre tannini impressionanti, ma scorre comunque morbido”.
La cerimonia di premiazione si svolgerà da Eataly a Monaco di Baviera il 26 novembre.

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