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Un prato, una coperta, cibo & vino: il fascino intramontabile del “déjeuner sur l’herbe”

Il 18 giugno si celebra la “Giornata Mondiale del Picnic”, tra i grandi piaceri dell’estate. In Umbria Arnaldo Caprai propone la versione tra i filari

Gli ingredienti di base sono semplici e alla portata di tutti - un prato, una coperta, qualcosa di buono e sfizioso da mangiare e da bere - ma possono essere declinati anche in chiave luxury, con bollicine d’autore e cibi gourmet: il 18 giugno si celebra la “Giornata Mondiale del Picnic”, un’occasione simbolica e gioiosa per riscoprire uno dei più grandi piaceri della bella stagione. E c’è chi organizza eventi ad hoc: in Umbria la cantina Arnaldo Caprai propone una suggestiva experience gourmet tra i filari di Sagrantino, mentre in Toscana l’FH44 Hotel Villa Fiesole propone lo “Chicnic”, dove l’arte del picnic incontra il gusto dell’alta cucina e l’eleganza di un contesto unico.
Il picnic, oggi simbolo di leggerezza e condivisione, affonda le sue radici nella storia e nella cultura europea. Il termine “picnic” nasce in Francia nel 17° secolo come pique-nique, un’espressione spiritosa che univa piquer (spizzicare) e nique (una piccola cosa di poco conto), a indicare un pasto informale composto da cibi portati da ogni partecipante. Con il tempo, ciò che era un semplice gesto conviviale si trasformò in un vero e proprio rituale sociale, soprattutto dopo la Rivoluzione Francese, quando i giardini reali diventarono accessibili al pubblico e le famiglie aristocratiche cominciarono a organizzare pranzi sull’erba nei parchi pubblici. Il picnic conobbe grande fortuna anche nell’Inghilterra Vittoriana, dove divenne un evento mondano ricco di regole ed etichetta: venivano trasportati mobili pieghevoli, stoviglie in porcellana e argenteria, talvolta con l’assistenza di camerieri, trasformando la semplicità del pasto all’aria aperta in una raffinata occasione di socialità. Non a caso, il picnic è entrato anche nell’immaginario artistico e letterario: celebre è il dipinto “Le Déjeuner sur l’herbe” di Édouard Manet, ma anche nei romanzi di Jane Austen o Virginia Woolf il picnic è spesso lo scenario di incontri, rivelazioni o sospiri romantici. Con il passare del tempo, questa pratica ha assunto un valore più democratico, diventando simbolo universale di libertà, contatto con la natura e convivialità autentica, accessibile a tutti, al di là di titoli o status. Oggi, tra tovaglie a quadretti, cestini colmi di delizie e scorci naturali incantevoli, il picnic resta una delle esperienze più amate, capace di raccontare con semplicità la gioia di vivere.
E proprio in occasione della “Giornata Mondiale del Picnic” nascono eventi ad hoc: a Montefalco, in Umbria, Arnaldo Caprai è stato tra i primi in Italia a proporre la possibilità di abbinare alla visita in cantina anche un picnic tra i panorami mozzafiato della sua tenuta nei filari di Sagrantino, Sangiovese o Grechetto oppure sulla splendida terrazza panoramica Belvedere, all’ombra di una quercia secolare. Disponibile da aprile e fino al 30 settembre, il “Picnic in Vigna” è perfetto per chi vuole unire all’esperienza del tour in cantina con degustazione anche un momento di relax e gusto, immersi nel paesaggio delle colline umbre e in totale libertà. Un wine educator accompagna gli ospiti in vigna e in cantina alla scoperta di tutte le fasi del processo produttivo, dalla fermentazione all’affinamento in barricaia, fino all’imbottigliamento. Una volta terminato il tour, viene fornito tutto l’occorrente per il picnic: coperte, cuscini, cestino con il pranzo, vino e calici. Ogni ospite potrà andare così alla ricerca dell’angolo preferito dove poter trascorrere il pranzo e l’interno pomeriggio, in totale relax, fino al tramonto, tra prati, laghetti, vigne e il magnifico paesaggio di Montefalco sullo sfondo. E nel cestino? Il “Picnic in vigna” si prenota al massimo entro il giorno prima, perché tutto viene preparato la mattina stessa della visita: prodotti tipici umbri, salumi e formaggi selezionati, primi e secondi piatti secondo le richieste e verdure che variano in base alla stagione, insalate, dolci, il pane appena sfornato da gustare con l’olio extravergine di oliva di Arnaldo Caprai e, naturalmente, i vini di Arnaldo Caprai come ad esempio il Grecante Colli Martani Grechetto Doc o il Montefalco Rosso Doc.
A Firenze, l’FH55 Hotel Villa Fiesole custodisce questa nobile tradizione e la reinterpreta con un tocco contemporaneo dando vita allo “Chicnic”, un’esperienza che fonde il fascino del passato con il gusto sofisticato del presente. Tra cipressi, ulivi e silenzi sospesi, sulle colline che incorniciano Firenze, l’hotel propone un kit pensato per due persone (anche per chi non soggiorna in hotel) che comprende cesta in vimini con copertina, tovaglia e menu gourmet firmato dal ristorante Serrae Villa Fiesole: Franciacorta Berlucchi 61, nocciole e mandorle tostate, caviale e burro salato, crostini con acciughe, Club sandwich e selezione di dolci artigianali.

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