02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
SALUTE

In Italia 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale: di questi, 3 sono in sovrappeso e 1 obeso

In occasione World Obesity Day (4 marzo), l’Istituto Superiore di Sanità fa il punto della situazione. Regioni del Sud le più colpite
ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA, OBESITA', World obesity day, Non Solo Vino
In Italia, nel biennio 2022-2023, 1 adulto su 10 risulta obeso, secondo i dati dell'Iss

Nel nostro Paese, nel biennio 2022-2023, 4 adulti su 10 compresi tra i 18 e i 69 anni di età sono in eccesso ponderale: di questi, 3 risultano in sovrappeso e 1 obeso, con Indice di massa corporea maggiore o uguale a 30. É quanto emerge dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) sulla base dei dati di Sorveglianza Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) in occasione del World Obesity Day - la Giornata Mondiale dell’Obesità, che ricorre oggi, 4 marzo. Istituita nel 2015 dalla World Obesity Federation, l’evento coinvolge organizzazioni, associazioni e persone con l’obiettivo di invertire la crisi globale dell’obesità, incoraggiando la prevenzione di una condizione cronica complessa che richiede interventi su più livelli, anche quando, negli stadi iniziali, non si associa a complicanze. È proprio per questo che il focus dell’edizione 2025 della giornata dedicata al contrasto dell’obesità è sui sistemi sanitari e governativi, sugli ambienti di vita e di lavoro, sui media, che, con un approccio sistemico e collaborativo, possono affrontare la sfida globale contro l’obesità e il sovrappeso.
“Molte persone in sovrappeso, se non intervengono con cambiamenti nello stile di vita, possono progredire verso l’obesità, che si associa ad un aumento del rischio di sviluppare malattie croniche, come patologie cardiovascolari, diabete di tipo 2, alcuni tipi di cancro, problemi articolari che riducono la durata della vita e ne peggiorano la qualità”, afferma l’Istituto Superiore di Sanità.
Guardando, nello specifico, ai dati dell’Italia, l’eccesso ponderale è una caratteristica più frequente fra gli uomini rispetto alle donne (52% contro 34%), fra le persone con difficoltà economiche (52% fra chi riferisce di avere molte difficoltà economiche ad arrivare a fine mese contro il 39% fra chi non ne ha) e fra le persone con un basso livello di istruzione (63% fra chi ha la licenza elementare contro il 32% di laureati). L’eccesso ponderale aumenta con l’età ma diventa una condizione meno frequente superati i 75 anni, come mostrano i dati sugli over 65, perchè l’indice di massa corporea è soggetto a variazioni correlate a fattori biologici e patologici, per cui dopo questa età aumenta progressivamente la quota di persone che perdono peso indipendentemente dalla loro volontà. Così se l’eccesso ponderale riguarda il 27% dei 18-34enni, sale progressivamente al 53% dopo i 50 anni e raggiunge il 58% fra i 65-74enni, per ridursi progressivamente dopo i 75 anni fino al 46% fra gli over 85enni.
La quota di persone in eccesso ponderale resta più frequente nelle regioni meridionali, ma oggi il divario fra Nord e Sud del Paese si è leggermente ridotto rispetto a 15 anni fa come risultato di un lento, modesto ma continuo aumento dell’obesità nelle regioni settentrionali a fronte di una sostanziale stabilità nel resto del Paese. Alcune regioni del Sud Italia (Molise, Campania, Basilicata, Puglia) continuano a detenere il primato della quota più alta di persone in eccesso di peso, sfiorando la metà della popolazione residente nel Belpaese.
L’Istituto Superiore di Sanità, infine, sottolinea come l’attenzione degli operatori sanitari al problema è molto bassa: secondo i dati Passi, infatti, meno della metà degli intervistati in eccesso ponderale riferisce di aver ricevuto dal proprio medico il consiglio di perdere peso. L’attenzione è indirizzata soprattutto alle persone obese, molto meno a quelle in sovrappeso ed è più scarsa proprio dove ce ne sarebbe più bisogno, come per esempio nelle regioni meridionali. Ancora meno frequente è il consiglio medico di praticare attività fisica per le persone in eccesso ponderale. “Il ruolo del medico è cruciale nella lotta contro il sovrappeso e l’obesità. Quando un operatore sanitario consiglia di seguire una dieta, chi riceve tale consiglio è più incentivato a metterlo in pratica. Infatti, la percentuale di persone in sovrappeso che dichiara di seguire una dieta è notevolmente più alta tra coloro che hanno ricevuto il consiglio medico rispetto a quelli che non lo hanno ricevuto (46% contro 17%)”, conclude l’Iss.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli