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“Io, a tavola, metto solo due bicchieri: uno da acqua ed uno da vino, da cambiare ogni volta che cambia il vino”. A WineNews, Georg Riedel, decima generazione di produttori di bicchieri da degustazione, tra nuovi progetti come “Veritas” ed aspettativ

Se c’è un nome che spicca tra i grandi produttori mondiali di bicchieri da degustazione, è senza dubbio quello di Riedel, che dal 1756 accompagna il piacere del vino a forme e calici sempre innovativi. Oggi, alla guida dell’azienda, c’è Georg Riedel, decima generazione della dinastia austriaca, che, a WineNews, ha raccontato il suo punto di vista sul mondo dei bicchieri, tra nuovi progetti e aspettative future, a partire dall’uso, a volte spropositato, che molti grandi ristoranti fanno dei calici da vino.
“Quando noi apparecchiamo la tavola - spiega Georg Riedel - abbiamo massimo due bicchieri, o minimo due bicchieri, il concetto non cambia: abbiamo semplicemente quello da acqua e quello da vino, che cambiamo sempre ad ogni nuovo vino. Però, si tratta semplicemente di una scelta: se uno vuol far vedere che ha molti calici a casa ne metterà molti a tavola, se uno ha un buon vino, invece, mette solo un calice, quello da vino, con accanto il bicchiere da acqua”.
Riedel, però, oggi non fa solo bicchieri da vino, perché “ognuno ha il suo marketing e le sue ricerche, e noi - continua Riedel - siamo quelli che fanno dei bicchieri speciali per chiunque ne abbia bisogno. Il nostro successo passa proprio per il fatto di essere capaci, con i bicchieri nati dalla collaborazione con Nespresso e Coca Cola, di fare dei prodotti, per bevande che nulla hanno a che fare con il vino”. Per quanto riguarda il futuro, invece, Georg Riedel non pone limiti alla provvidenza: “non ho ancora terminato il mio lavoro, ma la mia carriera è quasi finita, ho lavorato 41 anni, con grande piacere, e grande successo. Le opportunità spesso vanno cercate, ma alcune è la vita a farcele capitare, come le collaborazioni con Nespresso e Coca Cola, ditte che nessuno riuscirebbe mai a contattare direttamente. Noi siamo preparati per accogliere altri bei progetti, il mondo è grande - conclude Riedel - e sono sicuro che ci saranno molte altre opportunità nel nostro campo, per rendere unica l’esperienza degustativa di tutti quelli che usano i nostri bicchieri”.
Info: www.riedel.com/it/

Focus - Gli ultimi nati in casa Riedel: “Veritas” e “Calice Champagne”
Sono due le novità in casa Riedel, “Veritas” e “Calice Champagne”, e proprio “Veritas” è la più innovativa, perché nasce da una sfida lanciata dallo stesso Giorgio Riedel a Franz Schmid, responsabile del reparto tecnico di Weiden, uno dei quattro stabilimenti produttivi in Germania di proprietà dell’azienda: realizzare i bicchieri in cristallo al piombo soffiato a macchina più sottili e leggeri al mondo. Il risultato è una linea di bicchieri più alti del 15% rispetto a “Vinum” (la prima collezione Riedel realizzata a macchina e lanciata nel 1986), e più leggeri e sottili del 25%, ma resistenti al lavaggio in lavastoviglie, alle rotture e adatti ad un uso quotidiano e domestico (e persino ai servizi più impegnativi legati al mondo dell’hotellerie e della ristorazione). Come sostiene Giorgio Riedel, parlando della sua ultima creazione: “Veritas combina il fascino del bicchiere lavorato a mano alla sistematica accuratezza che solo un bicchiere prodotto a macchina può garantire”.
I bevanti dei bicchieri Veritas sono modellati sulla base del Dna delle varietà d’uva, che differiscono l’una dall’altra per lo spessore e il colore delle bucce degli acini, per la quantità di tannini, per il contenuto di zuccheri, per l’intensità dell’acidità e della mineralità. I calici Veritas sono strumenti per la degustazione del vino, messi accuratamente a punto nell’ambito di workshop, sulla base dell’esperienza maturata nell’arco di tre generazioni e della competenza enologica acquisita da Riedel in oltre 60 anni. La nuova linea è caratterizzata da forme specifiche per tipologia d’uva, con calici appositamente studiati per la degustazione di Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Riesling, Viogner e, per la prima volta in una collezione Riedel, i bicchieri da Syrah e Pinot Noir, due per tipo, a loro volta distinti in base alle caratteristiche dei rispettivi vitigni del Vecchio e del Nuovo Mondo.
L’altra novità della collezione è invece il calice Champagne: il nome stesso riflette la “presa di distanza” dalla convenzionale flûte. “La scelta del nome, Calice Champagne, non è assolutamente casuale - dichiara Maximilian Riedel - è anzi appositamente studiata. Lo Champagne è un vino e come tale deve essere trattato. Che sia un Blanc de Blanc o un Cuvée, il nuovo bicchiere Champagne permette agli aromi di questo pregiato vino di svilupparsi pienamente. Il bordo, dal diametro più largo, fa sì che lo splendido profumo dello Champagne venga sprigionato, risultato impossibile da ottenere con la stretta flûte. Il design del nuovo bicchiere presenta infine un punto particolare - lo “sparkling point” - necessario per esaltare al massimo l’effervescenza, componente fondamentale nell’esperienza gustativa dello Champagne”. Nata dalla combinazione del migliore design firmato Riedel e delle tecnologie più avanzate, questa nuova linea attesta ulteriormente la leadership del marchio austriaco nella produzione di bicchieri in cristallo ad alta performance.

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