Legare a Valdobbiadene il nome “Ruggeri” viene abbastanza facile: una famiglia pioniera della zona, che da Santo Stefano ha contribuito a costruire un territorio in tempi non sospetti, quando in ben pochi erano coloro che imbottigliavano il vino locale. Da una costola di questa parentela, nel 1983 nasce Fratelli Ruggeri, grazie ai fratelli Cesare e Renato Ruggeri e grazie a 8 ettari di vigneto. L’azienda cresce fino a raggiungere i 40 ettari vitati, ma nel 2014 i due fratelli si separano e si dividono le proprietà. Cesare Ruggeri fonda così Le Colture, che - dopo varie acquisizioni – oggi è tornata a detenere 45 ettari di vigna, distribuiti lungo la denominazione e oltre (a Montello, dove coltivano Cabernet, per l’Igt Rosso della casa). Tutta la famiglia ha contribuito al consolidamento di Le Colture, compresi la moglie Biancarosa e infine anche i 3 figli: Silvia, Alberto e Veronica. Fra le 800.000 bottiglie prodotte all’anno e suddivise in una decina di etichette c’è anche il Gerardo, l’unico “rive” della cantina. Viene prodotto dai vigneti più vecchi - 35-40 anni - ed è dedicato al nonno Gerardo Ruggeri e alla sua dedizione nella cura dei vigneti più scoscesi: le “rive” appunto. Dopo 90 giorni di presa di spuma risulta, nella versione 2023, un vino dal carattere citrino sia al naso che in bocca, dove sviluppa anche buona sapidità e profumi di mandorla bianca, albedo, frutta a polpa bianca e fiori di biancospino.
(ns)
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