02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Basta con pillole e chimica: l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, realizzerà nello spazio il “cooking on orbit”: pasti di qualità con quello che c'è in cambusa. Compresi presìdi Slow Food. La missione da 23 novembre su avamposto42.esa.int

Nello spazio il cibo deve essere piacevole, garantire la massima efficienza fisica e rispondere a rigidissimi standard igienici. Basta però con polveri, pillole e chimica, anche gli astronauti richiedono materie prime di qualità, prodotti stagionali, alimenti della tradizione italiana e mediterranea, che permettano di contrastare, con i loro contenuti nutrizionali, i cambiamenti fisiologici indotti dalla lunga permanenza nello spazio. Ed è con questi cibi (e con il contributo dello chef Stefano Polato) che la prima austronauta italiana Samantha Cristoforetti realizzerà il “cooking on orbit”, preparando pasti di qualità utilizzando quanto disponibile nella cambusa, e raccontandolo. Ecco l’obiettivo di “Avamposto 42” (www.avamposto42.esa.int), il website lanciato dall’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e capitano dell’Aeronautica Militare, che volerà (prima donna a farlo) sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss).
La missione di lunga durata, chiamata “Futura”, decollerà il 23 novembre dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan: per sei mesi l’astronauta soggiornerà nella casa cosmica conducendo esperimenti scientifici mirati in particolare alla fisiologia del corpo umano e, ovviamente, sul cibo. E tra i “super-alimenti” non potevano mancare alcuni Presìdi Slow Food, prodotti eccellenti che sintetizzano al meglio la filosofia del “buono, pulito e giusto” e che hanno superato a pieni voti i rigidissimi test di ammissione.
Il 23 ottobre, a Torino (Salone del Gusto), verrà raccontato il viaggio spaziale dei Presìdi Slow Food, in particolare di quattro legumi (piattella canavesana, lenticchia di Ustica, fava di carpino e cece nero della Murgia carsica) che hanno ispirato a Stefano Polato, chef presso lo “Space Food Lab” di Argotec a Torino, diretto da David Avino, uno dei piatti che Samantha gusterà durante la sua avventura spaziale. I legumi dei Presìdi sono stati scelti per questo volo spaziale non solo per le eccellenti caratteristiche organolettiche, ma anche sulla base dei loro contenuti nutrizionali, che li rendono adeguati alle esigenze di condizioni così estreme.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli