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LA GRIFFE

Oddero Docg Barolo Brunate

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2004
Uvaggio: Nebbiolo
Bottiglie prodotte: 2.000
Prezzo allo scaffale: € 55,00 - 60,00
Proprietà: Maria Cristina e Maria Vittoria Oddero
Enologo: Cristina Oddero

Con una solida storia alle spalle, la cantina Oddero era già attiva nel 1878, l'azienda con base a La Morra è oggi condotta da Maria Cristina Oddero e dalla sorella Maria Vittoria, figlie di Giacomo Oddero (il cui fratello Luigi ha invece fondato una propria azienda nel 2006). Si tratta di una realtà produttiva importante per le dimensioni medie della zona, che può contare su 35 ettari di vigneto dislocati nei migliori cru del Barolo e del Barbaresco. Un potenziale viticolo notevole, espresso da una produzione complessiva che si aggira sulle 110.000 bottiglie. Una cantina dove si respira la storia di una delle denominazioni più importanti del panorama enologico italiano e non solo e dove un misurato processo di modernizzazione ha portato solo di recente le barriques ad affiancare le botti grandi di rovere di Slavonia, con risultati davvero lusinghieri. I vini a marchio Oddero sono, infatti, fra le espressioni più riuscite della Langa enoica, caratterizzandosi per eleganza, accentuata territorialità e forza espressiva di ogni singola vigna da cui vengono ottenuti. Vino simbolo della produzione di questo storico marchio resta senza dubbio il mitico Vigna Rionda, ma, evidentemente, anche gli altri cru più importanti sono declinati con grande personalità. Ne è un chiaro esempio il Brunate 2004, oggetto del nostro assaggio. Tanto per non fare inutili giri di parole, è un vino che possiede decisamente il passo del fuori classe. Nonostante ancora risenta della sua estrema giovinezza, il vino è già in grado di esprimere profumi complessi e ben profilati solo leggermente chiusi da una sacrosanta riduzione che un vino destinato a vivere una lunghissima vita deve, a nostro avviso, evidenziare nelle sue prime fasi di evoluzione. Anche in bocca il Brunate fa sentire tutta la sua gioventù, distendendosi ancora con qualche leggera spigolosità, ma evidenziando un tannino importante, magnificamente solido e grintoso, e un'acidità incisiva, in una dinamica gustativa già da adesso davvero avvincente.

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