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LA GRIFFE

Umberto Cesari Rubicone Igt Sangiovese Tauleto

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2004
Uvaggio: Sangiovese, Burson Longanesi
Bottiglie prodotte: 14.000
Prezzo allo scaffale: € 22,00 - 25,00
Proprietà: Umberto Cesari
Enologo: -

Quella di Umberto Cesari è fuor di dubbio una delle firme più conosciute e apprezzate della vitienologia emiliana, vanta una storia ultraquarantennale che comincia nel 1965 e una capacità di interpretare i mercati come pochi altri, anche grazie a idee e strategie decisamente originali. Certo l'azienda ne ha fatta di strada dalla sua fondazione, da quei circa venti ettari di allora che sono diventati più di cento oggi (per una produzione complessiva di circa 2 milioni di bottiglie), tutti sulle colline che confinano con la Toscana e sovrastano l'antica via Emilia, ad altitudini importanti che vanno dai 200 ai quasi 400 metri sul livello del mare. Terre suddivise in vari poderi, acquisiti nel tempo grazie alla certosina opera della famiglia, alimentata da un'incrollabile e appassionata fiducia nelle potenzialità enoiche della zona: La Casetta, Parolino, Cà Grande, Laurento (da cui proviene l'omonimo vino a base Sangiovese con saldo di Burson Longanesi, vitigno di antica coltivazione riscoperto negli anni '20). Tra le operazioni recenti più interessanti, merita una menzione la nascita del Moma (sia nella versione Bianco che Rosso), acronimo di My Own Masterpiece (“Il mio capolavoro”), vino di impostazione moderna, destinato ai mercati intenazionali. Così come accattivante è l'idea di creare una linea di cosmetici (con particolare attenzione al profumo di Sangiovese...) dal vino Tauleto. Ed è proprio su quest'ultima etichetta che si focalizza il nostro assaggio. Un Sangiovese quasi in purezza affinato in legno per almeno due anni e che, almeno nella versione 2004, mostra una veste scura, quasi impenetrabile; al naso parte su note affumicate, avvolgenti e tostate, abbinate a nuance di frutta nera matura, capaci di ricordare la mora, il mirtillo e la ciliegia nera. Palato di gran materia e pienezza, forse un filo appesantito dalle coloriture apportate dal legno, che infatti segna anche un tannino severo a fine bocca. Vino comunque di grande complessità, di impostazione stilistica chiara e ben eseguita.

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