Dopo aver lavorato a Kenwood, cantina della Sonoma Valley, una delle zone più importanti della produzione enologica californiana, Joel Gott decise di mettersi in proprio e nel 1996, produsse il suo primo vino (da uve Zinfaldel), capace di incuriosire la critica. Seguirono, nel 1998, un Sauvignon e un Cabernet Sauvignon, che, di fatto, costituirono la base produttiva per l’impresa di Gott, che a Sonoma ha creato una sorta di nuovo stile, producendo vini le cui uve provengono da vari vigneti dislocati nell’areale non riconducibili, come capita più spesso, ad una stessa proprietà e ad uno stesso appezzamento. Nel 2003 arriva “815”, un Cabernet Sauvignon, che celebra la nascita della sua prima figlia e che è il vino oggetto del nostro assaggio. Un vino che segna una specie di cambio di passo stilistico, puntando tutto su equilibrio e finezza, abbandonando in qualche modo gli stereotipi dei vini prodotti in California, spesso, potenti e intensi. La versione 2011 conferma questa tendenza con profumi di bella freschezza e un sorso ritmato e di bella vivezza.
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