Nel Trevigiano la castanicoltura è da secoli una risorsa fondamentale, tanto da determinare una vera e propria “civiltà del castagno”. L’attuale area di produzione del Marrone di Combai Igp si estende su un ampio territorio (quasi 275 kmq) che coincide con i confini di 11 dei 16 Comuni della Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane: Segusino, Valdobbiadene, Miane, Follina, Cison di Valmarino, Revine Lago, Tarzo, Vittorio Veneto, Fregona, Sarmede e Cordignano. I confini geografici sono segnati ad ovest dal Fiume Piave e la sua stretta valle fra il feltrino ed il bellunese, a nord dalla catena prealpina Cesen-Col Visentin e dalle pendici del sistema del Cansiglio, a sud da rilievi collinari paralleli frutto di progressive erosioni, ad est dalle prime pendici del comprensorio del Cansiglio. Se la castagna generica è di piccole dimensioni con forma semisferica allungata, dal colore della buccia esterna bruno scuro e dalla pellicola interna profondamente inserita nel seme (con la pelatura quindi piuttosto difficile); il marrone è più grande, ha forma ovale allargata, colore più chiaro, buccia esterna sottile e la pellicola interna non penetra in profondità, facilitandone la pelatura, con la polpa che risulta gustosa e dolce e che non si disfa alla cottura. Il marrone di Combai può essere conservato facilmente, sia cotto che crudo. Semplicemente lessato, invece, se ne apprezzano in pieno le qualità e le caratteristiche organolettiche, che lo rendono adatto a svariati piatti.
(fp)
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