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LA GRIFFE

Castello del Terriccio Toscana Igt Lupicaia

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2004
Uvaggio: Cab. Sauvignon, Merlot, P. Verdot
Bottiglie prodotte: 27.000
Prezzo allo scaffale: € 90,00 - 95,00
Proprietà: Rossi di Medelana
Enologo: Carlo Ferrini

Volendo riassumere in una parola il tratto organolettico distintivo del Lupicaia, senza dubbio dovremmo evocare l’eucalipto. E’ quell'impatto aromatico così singolare e distintivo che ne traccia decisamente il carattere predominante. Quella nota d'eucalipto per nulla fantasiosa e, probabilmente, evidente anche per i nasi meno esperti, nasce dai microelementi della sua terra, dei suoi alberi, e indica quanto quei vigneti li abbiano come respirati per elaborarli in forma di vino. E poi c'è una bocca decisa e potente, quanto elegante e fine a marcare ulteriormente il legame con il suo territorio e il mare. I 1700 ettari del Castello del Terriccio (60 ettari circa coltivati a vigneto) si trovano, infatti, ad un passo dal mare, e a pochissima distanza da Bolgheri. Il Lupicaia, senza dubbio, ha segnato inequivocabilmente il successo dell’azienda di Gian Annibale Rossi di Medelana. Un vino che fin dagli esordi (1993) suscitò tanto interesse da assumere immediatamente l'aura di caso enologico e trasformarsi in cult wine. Ottenuto da un uvaggio a prevalenza di Cabernet Sauvignon con una piccola aggiunta di Merlot (a cui più di recente si è aggiunto anche un po’ di Petit Verdot) fin da subito è stato capace di rivaleggiare ad armi pari con i “cugini” bolgheresi e assumere con sempre maggiore sicurezza il ruolo di una delle risposte italiane più convincenti a Bordeaux. Più o meno negli stessi anni, intanto, il Sangiovese incontrava il Cabernet e il Merlot, per dar vita al Tassinaia, un vino anch’esso diventato in breve tempo un classico dell’azienda. A completare la gamma alta dei vini del Terriccio è arrivato nel 2000 il Castello del Terricccio (uvaggio di Syrah, Petit Verdot e altri vitigni). Per quanto riguarda la versione ’04 del Lupicaia sostanziale conferma delle sue superiori doti organolettiche: in bocca il vino si è rivelato pieno ed elegantissimo, dai tannini di rara finezza e dotato di grande energia, che gli dona una bevibilità incredibilmente docile. Ottimo anche il profilo aromatico con le classiche note balsamiche e mentolate in buona evidenza ma, a tratti, frenate da una timbrica un po’ più spostata su tonalità dolci.

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