Anche in fatto di formaggi a giocarsi la palma delle migliori produzioni siamo noi e i nostri cugini francesi. Se quest'ultimi primeggiano nei formaggi caprini aromatizzati e a pasta molle, noi siamo i primi per quelli semi-duri e duri stagionati. Tra questi il piemontese Castelmagno è tra i migliori. Prodotto nel territorio dei Comuni di Castelmagno, Pradleves e Monterosso Grana, il Castelmagno è formaggio a pasta semidura, erborinata, prodotto in forme cilindriche. La crosta, quando il formaggio è giovane, si presenta liscia e di colore giallo rossastro. Se è stagionato, la crosta è rugosa e il colore paglierino carico, tendente al marrone. La pasta è granulosa, di colore bianco o paglierino, a seconda della stagionatura. Può essere erborinata in modo naturale, presentando venature verdi. È prodotto principalmente con latte vaccino, talvolta addizionato con latte caprino od ovino in percentuali che non superano mai il 20%. Dopo la rottura della cagliata e la pressatura della forma, si procede alla sua rottura per la salatura e la definitiva messa in forma. La stagionatura è minimo di 60 giorni. Il Castelmagno è utilizzato nella cucina piemontese per la preparazione di diversi piatti, primi fra tutti gli gnocchi di patate e il risotto, conditi con formaggio Castelmagno fuso. È anche spesso gustato come formaggio da tavola, puro o con miele. Si abbina in modo perfetto, naturalmente, ai vini del territorio, Barbaresco e Barolo su tutti. A tutelarne la qualità il Consorzio per la Tutela del Formaggio Castelmagno Dop.
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