La scommessa vitivinicola di Gianni Masciarelli comincia a San Martino sulla Marrucina, in provincia di Chieti, nel 1978. Trenta anni dopo, l’azienda del produttore abruzzese occupa stabilmente l’elite dell’enologia italiana e ne rappresenta una delle punte più avanzate nella ricerca della qualità senza compromessi. Il segreto di questo successo sta, evidentemente, in scelte imprenditoriali vincenti (dal rapporto costante con le università, alla costituzione negli Usa, della Masciarelli Wine Co, e, in Italia, della Masciarelli Distribuzione), ma, soprattutto, risiede, sembra banale dirlo, nella terra: 230 ettari di vigneto (a cui se ne sono aggiunti recentissimamente altri 100), che formano un vero e proprio “impero” al servizio del vino. Scelte e numeri insufficienti però a spiegare la personalità di un uomo che, fin dall’inizio della sua avventura nel mondo del vino, se ne va dritto su una strada netta e precisa, insieme a pochissimi altri compagni di viaggio, puntando tutto sui vitigni simbolo dell’Abruzzo, il Trebbiano e il Montepulciano, rilanciandone le rispettive tipologie. Una scelta coraggiosa, autentica ed estrema, come coraggioso, autentico ed estremo è il personaggio, capace, senza inutili ipocrisie o pudori di circostanza, di donare, nel 2001, una selezione speciale di mille bottiglie di Montepulciano d’Abruzzo, al suo amato Partito della Rifondazione Comunista (sulla bottiglia la riproduzione del manifesto della celebrazione di Livorno ed una semplice frase: “un brindisi per Rifondazione Comunista”) per festeggiare il decimo anniversario della nascita del partito e l’ottantesimo anniversario della nascita del Partito Comunista italiano, avvenuta a Livorno nel 1921. Appartiene al brand “Marina Cvetic” (la moglie di Gianni), l’Iskra, il Montepulciano in purezza, protagonista del nostro assaggio. I suoi profumi sono ampi ed avvolgenti e l’integrità del frutto è impeccabile, anche in un’annata complicata come la 2003. Benissimo anche in bocca: il vino è pieno, solido, non privo di grinta, e corredato da tannini fitti e già ben armonizzati.
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