Il San Leonardo è uno dei migliori esempi di taglio bordolese “all’italiana”. Non fosse altro perché Giacomo Tachis, il primo “importatore” in Italia della filosofia enologica francese, è stato a lungo l’enologo dell’azienda trentina (la cui guida tecnica è oggi in mano a Carlo Ferrini). La versione 1994, ancora “firmata” dall’enologo piemontese, possiede profumi che spaziano da fragranti note erbacee, ricordi di rosmarino, cenni speziati di pepe e tostature al caffè. Al gusto, il vino mantiene il suo carattere raffinato, con un attacco nervoso, che progressivamente lascia lo spazio a polpa e cremosità, pur contando su verve acida intensa, che dona al vino profondità e carattere.
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