Nel 1961, a soli 21 anni di età, George Fistonich cominciò a lavorare un ettaro di vigneto, preso in affitto da suo padre e l’anno successivo realizzò il suo primo con il nome Villa Maria. La sua storia coincide con il progressivo successo enoico della Nuova Zelanda. Dagli inizi degli anni Settanta, Villa Maria ha abbandonato la sua originaria struttura aziendale per organizzarsi come moderna impresa del vino ed oggi conta su oltre 160 ettari a vigneto, impiegando più di 250 persone. Lo Chardonnay, oggetto del nostro assaggio, non tradisce le principali caratteristiche stilistiche dei vini neozelandesi. I profumi sono intensi e si concentrano soprattutto su ricordi di frutta tropicale, pera matura e burro: Il gusto è tendenzialmente morbido e appagante, con una progressione gustativa larga e spessa, segnata da una presenza del rovere di affinamento non secondaria. La produzione complessiva dell’azienda con sede ad Auckland adotta tappi a vite, un fenomeno che decisamente sta diventando un segno distintivo della produzione del cosiddetto “Nuovo Mondo”.
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