Semplicemente una delle aziende di riferimento del vino bordolese, e dunque mondiale, Léoville-Las Cases è stata inserita tra i “deuxièmes crus” dalla prima classificazione ufficiale del 1855 ed è figlia di diverse vicissitudini che ne hanno modificato le dimensioni e la geografica durante la storia (la più clamorosa delle quali avvenuta a seguito della Rivoluzione Francese, quando una parte della tenuta fu separata e diede vita a Château Léoville-Barton). Le vigne si estendono per quasi 100 ettari, e la gran parte si trovano nel mitico “Grand Enclos”, a nord della denominazione, che vanta un raro incrocio di condizioni eccezionali per la perfetta riuscita del Cabernet Sauvignon (suoli, esposizione, microclima). Figlio di un’annata ottima per il Cabernet della zona, la versione 1986 è la quintessenza dei caratteri territoriali, esaltati alla massima potenza: un vino sbalorditivo per impronta, personalità e capacità di mutare nel bicchiere, pur nel segno di un paradigma inconfondibile.
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