Ecco una storia antica che muove i primi passi sul volgere dell’Ottocento, quando i due piemontesi Erminio Sella ed Edgardo Mosca, rapiti dal luogo, decisero di dar vita ad una grande (in ogni senso visto che la tenuta supera i 600 ettari) impresa legata alla vite e al vino. Oggi l’azienda appartiene al gruppo Campari, ad assicurarne presente e futuro. Il Marchese di Villarima è uno dei più grandi rossi italiani da uve “internazionali”, se così si può dire. Quasi bordolese nei profumi, dove la componente erbacea è sempre ben presente ma distinta da una rara eleganza, ha un sorso di chiara impostazione mediterranea. Gioca così una partita multipla, sfaccettata, in grado di rapire anche l’assaggiatore più smaliziato. Originale al di là degli schemi.
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