L’universo ampelografico italiano è davvero incredibile, capace dei vitigni più disparati, in alcuni casi noti, in altri poco conosciuti ma altrettanto ricchi di fascino. Spesso il merito del loro sdoganamento è tutto nelle mani di pochi produttori lungimiranti, in alcuni casi visionari, vogliosi di far emergere delle varietà locali oltre i confini delle rispettive aree produttive. Tra questi la storia di Stefano Mancinelli con la Lacrima è paradigmatica, tanto che appare difficile raccontare l’uno senza l’altra, e viceversa. Intensamente fruttato al naso, goloso, fresco e maturo in bocca, un rosso gioioso e giocoso da bere senza pensieri.
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