Può un’azienda dai numeri non confidenziali, con diversi ettari a disposizione, un numero di bottiglie ragguardevoli sfornate ogni anno, regalare sincere espressioni territoriali, oltre che un livello qualitativo di grande rilevanza? Sì, a patto che il lavoro e l’organizzazione aziendale, l’amore per il proprio territorio, per la vigna e i minimi dettagli siano pari a quelli a cui ci ha abituati Umani Ronchi. Salutiamo con grande favore, dunque, l’esordio di questa suggestiva etichetta (bellissima anche nel design retrò). Un Rosso Conero raffinato, ricamato da piccoli frutti neri al naso e dalla bocca affusolata, fresca, pur nella densità che la tipologia sa esprimere. Tannino ancora giovane ma assai promettente.
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