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LA GRIFFE

Les Crêtes Dop Valle d’Aosta Petite Arvine

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2013
Uvaggio: Petite Arvine
Bottiglie prodotte: 35.000
Prezzo allo scaffale: € 13,00 - 15,00
Proprietà: Famiglia Charrère
Enologo: Pietro Boffa, Costantino Charrère

Le vicende produttive di questa realtà valdostana partono da lontano. La cantina e il frantoio, tuttora esistenti, risalgono al 1750, ma è nell’Ottocento che si avvia definitivamente la sua attività. Dalla produzione di sidro e olio, a quella di frumento con relativa realizzazione di un mulino, fino al 1955 quando questi beni cominciarono ad arrivare da fuori Valle. Allora, la famiglia Charrère scelse il vino. Costantino, professore di ginnastica, lasciato l’insegnamento, prende in mano l’attività del padre Antoine nel 1982. Dapprima selezionando vitigni che altrimenti si sarebbero persi: la Premetta (Prié Rouge), rarissima varietà, le cui uve sono ora vinificate in purezza, e il Fumin, altro ceppo “autoctono”, salvato dall’estinzione e vinificato con risultati eclatanti, ma anche il Petit Rouge e il Tinturier. Nel 1988 l’azienda assume la fisionomia di quella che è oggi Les Crêtes: 20 ettari di vigneto con una produzione annua di 170.000 bottiglie, la più grande azienda privata sul territorio regionale. Costantino nel 2008 diventa Presidente della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti sottolineando, se ce ne fosse bisogno, la sua vocazione verso una viticoltura coerente e senza ambigue scorciatoie. Una filosofia che si riflette anche nella sua produzione che è riuscita, prima quasi in solitudine e adesso in compagnia di una buon gruppo di altre realtà, a dare un peso non secondario alla Valle d’Aosta enoica, una, senza dubbio, delle viticolture eroiche più importanti del Bel Paese. Nonostante che i primi successi siano arrivati grazie al Fumin è con lo Chardonnay che l’azienda con sede ad Aymavilles raggiunge il gotha dell’enologia tricolore. Si tratta di altri tempi, in cui il richiamo esotico era per tutti una prerogativa irrinunciabile, ma la declinazione di questo vitigno francese da parte de Les Crêtes non è certo rubricabile fra quelle più impersonali, dimostrandosi anzi un ottimo esempio delle potenzialità dei bianchi ottenuti ad alta quota. Detto questo, però, il Petit Arvine 2013, oggetto del nostro assaggio, è davvero un bianco delizioso, con i suoi profumi agrumati e con il suo gusto fine e bilanciato.

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