Nascita nel 1910 a Barolo, 20 ettari e vecchie vigne in bio da poco. Tradizione con vista sul domani. Austerità ragionata mixata a bevibilità amplissima, rispetto per tutti i palati. Da dieci anni, per Nebbiolo, Dolcetto, Freisa, etc., tappi in vetro. Il sughero resta su (noblesse…) questo Sarmassa, da singolo ettaro (ovest-sud-ovest, 300 metri) dove le marne di Sant’Agata fanno la differenza, specie con i grandi caldi, garantendo maggior apporto idrico. Così l’uva è salva (in fieri) e il vino sviluppa note di spezia e rose essiccate, preludio a una beva stupefacente per ritmo ed equilibrio: elegante e felpato il tannino, cremoso il succo, freso e lungo il finale.
(Antonio Paolini)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024