L'azienda della famiglia Cambria si trova nell’agro di Castiglione di Sicilia, in un altopiano che si spinge sino ad oltre settecento metri di altitudine, da cui si gode di una vista strepitosa sulla cime spesso innevata dell’Etna. L’intera tenuta conta di un centinaio di ettari, di cui una settantina vitati quasi per intero a Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Carricante, una delle maggiori superfici vitate dell’intera Doc. Sono passati più di vent’anni da quando Gugliemo Cambria insieme al fratello Enzo, trasformò la tenuta di famiglia, dove all’epoca si produceva solo del vino venduto sfuso, in una moderna azienda vitivinicola: impiantando una cinquantina di ettari di vigna e dotandola di una cantina grande e tecnologicamente molto avanzata, dove produrre e imbottigliare vini con un proprio marchio. Fu sempre Guglielmo, purtroppo prematuramente scomparso una decina di anni fa, a scegliere Cottanera come nome per la sua azienda dall’omonima contrada dove aveva costruito la cantina, mentre i vigneti sono dislocati in cinque diverse contrade tra cui Zottorinoto che da il nome all’omonimo Etna Riserva, il vino di punta dell’azienda dedicato proprio a Guglielmo. Adesso a gestire l’azienda con la sua stessa passione ed impegno sono i figli Francesco, Mariangela ed Emanuele insieme allo zio Enzo. Francesco che spinto dalla passione ha addirittura lasciato una brillante carriera di avvocato, si occupa adesso in prima persona della produzione, mentre Mariangela quando non fa la brand manager in giro per il mondo segue anche il marketing, Emanuele il mercato italiano ed Enzo quello estero. Sono una decina le etichette di Etna doc in produzione, oltre alla Riserva Zottorinoto, ci sono i rossi delle contrade Diciasettesalme e Feudo di Mezzo e il bianco di Calderara, tre etichette entry level e un ottimo metodo classico. Tutti vini di grande eleganza che ben interpretano il vitigno ed il terroir di provenienza: minerali, complessi, mai troppo estrattivi ma ben bilanciati tra acidità affilate come rasoi, tannini fitti e frutto mai troppo maturo, capaci di durare a lungo nel tempo. Come la Riserva Zottorinoto ’14 ancora giovane nell’ampio e seducente ventaglio olfattivo che vira da note di piccoli frutti rossi, alla grafite, dal tabacco alla macchia mediterranea dalla rosa canina alla pesca. Intenso e profondo il bicchiere, impreziosito da una ricca architettura tannica ancora in piena evoluzione a corredo di un frutto tonico e succoso, ma vitalizzato da una notevole sorgente acida. Di rara persistenza il finale segnato da una piacevole nota di agrumi scuri.
(Massimo Lanza)
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