Benché Francesco Tornatore provenga da un settore molto distante da quello vitivinicolo, è infatti imprenditore nelle telecomunicazioni, sembra però che anche tra vigneti e barrique abbia avviato un percorso virtuoso. La sua azienda, 45 ettari a vigneto per una produzione di 120.000 bottiglie, sforna con confortante continuità vini di fattura ineccepibile. Con una predilezione forse più rossista che bianchista, produce anche un Etna bianco di buona consistenza qualitativa. La versione 2018 propone profumi di pietra focaia, cenni floreali e una bella nota speziata a rifinitura. In bocca, il ritmo è quello giusto con un sorso contrastato e dal finale quasi salmastro.
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