Un nome, una garanzia, verrebbe da dire. È dal 1891 che Perbellini è sinonimo dell’alta pasticceria artigianale veronese (e non solo, la famiglia, come è noto, ha sviluppato la sua attività anche nell’alta ristorazione) e il loro Offella d’oro, a marchio registrato, è il capostipite dei dolci lievitati di Verona. Ha storia parallela a quella secolare del Pandoro, di cui condivide i natali veronesi e gli ingredienti di base, ma con differenze sostanziali. Se l’impasto è il medesimo del Pandoro, nell’Offella d’Oro c’è una base di mandorle che tostano con la pasta in cotture. Il risultato è un dolce profumatissimo dai rimandi di uova di cui si avverte ancora la freschezza e quelli di burro che poi ritroviamo sul palato. Fragrante e dalla consistenza leggiadra, conquista anche per le sue croccanti e irresistibili mandorle che lo rendono così unico. La produzione rimasta fedele alle antiche ricette e ai metodi di lavorazione più semplici, inizia ad ottobre e si protrae per tutta la primavera successiva.
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