Lo scenario produttivo di Montalcino è, come è noto, tendenzialmente affollato. Ma non per questo mancano nuovi progetti enologici ad aumentare il numero delle cantine che animano la denominazione fra le più solide della Toscana enoica. Ed ecco la famiglia Ferretti (che annovera tra le sue fila Ferruccio Ferretti, uno dei 25 fondatori del Consorzio di Tutela del Brunello) arrivare nel 2020 all’esordio sul mercato con le proprie etichette (divise classicamente tra Rosso di Montalcino e Brunello), di solida impostazione e ottenute dal podere “Pietrafocaia”, abbreviato nel nome di Pietra. L’estensione a vigneto di questa realtà è di 7 ettari, su 50 di superficie complessiva, e si trovano nel generoso versante sud-occidentale della territorio. Il Brunello di Montalcino 2017, maturato in legno grande, evidenzia al naso un rigoglioso e intenso fruttato, mentre appena accennati sono i rimandi erbacei e floreali, che si accompagnano a tocchi speziati e di tabacco. La bocca è tesa, tannica e ben distribuita, con ancora un frutto tonico che caratterizza la beva, ripresentandosi anche nel lungo finale.
(are)
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