Un’interpretazione di Amarone della Valpolicella davvero convincente, quella offerta dal SVM400 2016 di Massimago. Non solo perché ci restituisce un vino ben fatto, ma anche perché esce un po’ dal “coro”. I suoi profumi sono fragranti e vanno su registri floreali incisivi, con qualche tocco speziato più scuro. In bocca, il sorso è succoso ed energico, dalla struttura ben profilata e dal finale profondo e ritmato. A guidare questa realtà, (12 ettari a vigneto in biologico, posti nella Vallate di Mezzane, in unico corpo con altezze sul livello del mare oscillanti tra gli 80 e i 400 metri sul livello del mare e terreni caratterizzati da substrati argillo-calcarei) c’è, dal 2003, Camilla Rossi Chauvenet.
(fp)
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