L’azienda dell’attuale presidente del Chianti Classico, Giovanni Manetti, è da tempo uno dei punti di riferimento della denominazione, praticamente fin già dal periodo della sua fondazione, al principio degli anni Ottanta del secolo scorso. I suoi vini (che alimentano una produzione complessiva di 300.000 bottiglie) possiedono un’impronta stilistica ben leggibile: sono rossi ricchi e di grande longevità, affinati per lo più in legno piccolo e annoverano etichette ormai passate alla storia come il “Flaccianello” e il Chianti Classico “Vigna del Sorbo”. La materia prima, ottenuta da viticoltura biologica (80 gli ettari a vigneto), è ineccepibile e rispetta il carattere generoso e dai tratti mediterranei della sottozona di Panzano in Chianti. Il Chianti Classico 2016, interpreta un’annata regolare e di grande spessore anche al centro della “Conca d’Oro”, rivelando al naso un fruttato rigoglioso e al contempo fragrante, rifinito da cenni speziati e lampi balsamici. Attraente la bocca, che ha attacco grintoso e sviluppo succoso, sapido e continuo, ma anche bella profondità e finale denso e in crescendo.
(fp)
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