È un simbolo delle Marche enoiche, Natalino Crognaletti. Da molti anni conduce i suoi vigneti (24 ettari divisi in vari appezzamenti, che generano 80.000 bottiglie annue) in regime biodinamico, adottando in cantina metodologie essenziali - fermentazioni spontanee e nessuna filtrazione - ed affinando i suoi vini in cemento e legno usato di varia dimensione. Rimarchevole il suo lavoro su Lacrima, Sangiovese e Montepulciano, seguendo una filosofia produttiva a dir poco originale, sfruttando il tempo con assoluta disinvoltura. Ma anche dalla prospettiva bianchista i suoi vini non mancano di lasciare il segno, mettendo in fila un carattere inconfondibile e un tocco, nel bene e nel male, davvero personale. Come nel caso di Il San Lorenzo, vino bianco da uve Verdicchio prodotto solo nelle annate favorevoli, che si affina per oltre 10 anni in acciaio inox e cemento. La versione 2008 profuma di agrumi canditi, menta, miele, albicocche, con toni affumicati e terrosi a rifinitura. Il sorso è incredibilmente gentile per quanto opulento e grasso, terminando in un finale intensamente sapido e lungo.
(fp)
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