Le riflessioni di Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. Con un focus particolare sull’importanza di educare le nuove generazioni. “Il nostro è un modello basato su comunità, su piccoli sistemi locali del cibo, intorno ai quali si creano relazioni tra produttori, mense, mercati locali e osti. Ma bisogna investire su pratiche agronomiche che tutelano la fertilità del terreno e non solo. Fondamentale investire sui più piccoli, che sono più ricettivi, e si giocano il futuro”.
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