Il Brunello di Montalcino 2017 di Giodo riesce a “dribblare” come un grande campione le criticità di un’annata a dir poco calda, per “mettere in campo” un profilo olfattivo fine e slanciato su toni fruttati e floreali, con accenti speziati. In bocca, il sorso è saporito, lo sviluppo articolato e il finale ben ritmato da richiami balsamici. La storia di Giodo a Montalcino inizia nel 2002 quando Carlo Ferrini acquista un primo ettaro tra Sant’Angelo in Colle e Sant’Antimo. Oggi nella cantina di recente costruzione lavora anche Bianca, la figlia dell’enologo fiorentino, e conta su 5,5 ettari vitati a biologico per una produzione di 20.000 bottiglie. Il nome dell’azienda è un omaggio di Ferrini ai propri genitori, Giovanna e Donatello, e propone una declinazione del Sangiovese dallo stile misuratamente moderno, intenso ma al tempo stesso rigoroso. Le vinificazioni alternano acciaio e cemento, mentre gli affinamenti sono in tonneau e barrique. Il risultato sono vini che lasciano da parte qualsiasi virtuosismo tecnico per mettere in primo piano l’attenzione e la cura assoluta che sta alla base del progetto. (fp)
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