I segnali sono a dir poco allarmanti. In una situazione generale decisamente critica per l’agricoltura piemontese - per esempio con le risaie già a forte rischio produttivo per la siccità 2023, da più parti segnalata come mai vista - soffrono pure, e non poco, anche i vigneti delle Langhe. Un allarme per la viticoltura che già circolava ad autunno e che ad oggi, dopo la potatura invernale delle viti pare confermato dalla secchezza e durezza dei tralci tagliati, mentre le riserve idriche sono al minimo perché pioggia e neve sono arrivate con il contagocce. E aspettarsi il “miracolo” della scorsa annata, è più una speranza che un fatto possibile. Cosa fare? Difficile dirlo. Come sempre sarà l’esperienza e la sensibilità maturata sul proprio vigneto a suggerire le azioni dei produttori. Ma il problema, non è più il caso di nasconderlo, sta diventando sempre più grave e ci vogliono delle risposte. A noi non resta che consolarci con la bontà dei Barolo, che abbiamo sperimentato senza tentennamenti nelle nostre monografie (2019 – 2020 – 2021 - 2022) e che continua anche con questa del 2023 ad offrire una molteplicità di vini che avrebbero meritato le pagine della nostra Newsletter. Ne citiamo alcuni (chiaramente per motivi di spazio) di molti altri che troverete nei prossimi I Vini di WineNews: il Barolo 2019 di Damilano, Prunotto, Borgogno e La Spinetta, il Cerretta 2019 di Ettore Germano e Azelia, il Tortoniano 2019 di Michele Chiarlo e il Gramolere 2019 dei Fratelli Alessandria, il Barolo Mosconi 2019 di Gianni Gagliardo come Le Vigne 2019 di Sandrone e il Conca 2019 di Mauro Molino, il Barolo Castelletto Riserva 2017 di Fortemasso, il Barolo del Comune di Castiglione Falletto 2019 di Anna Maria Abbona e quello del Comune di Monforte d’Alba 2019 di Domenico Clerico.
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