Castello di Monsanto è nato dalla scintilla scoccata nel 1961 fra Aldo Bianchi e quel poggio a Barberino Tavarnelle, trasmessa poi al figlio Fabrizio e quindi alla nipote Laura. Una scintilla imbottigliata già nel 1962 con un cru (la Gran Selezione il Poggio), rarissimi a quel tempo, e questa Riserva, fra le più antiche d'Italia. La vinificazione in parcelle dei vigneti di Monsanto permette ai Bianchi di scegliere, dopo ogni vendemmia, quali botti andranno a formare la questa etichetta, che dall'annata 2019 ha sviluppato eleganti note floreali ed ematiche, che si ravvivano nel sorso dolce-acidulo di piccoli frutti di bosco speziati, reso persistente da una trama tannica fitta e sapida, ma educata.
(ns)
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